Testa: «Potevo riacquisire la Pro Patria, non mi sono fidata. Ora serve un milione»

MILANO – La Pro Patria fa sempre notizia. Anche la politica di Busto, insomma, se ne deve fare una ragione: la situazione va risolta, e in fretta. Il Corriere della Sera, nell’edizione odierna, ha addirittura riservato l’apertura della pagina lombarda alla gloriosa squadra tigrotta, accendendo l’attenzione sulla crisi societaria del club bustocco. Il titolo dell’articolo, a firma di Fiorenzo Radogna, non ha bisogno di ulteriori commenti: “Rischio cancellazione per la Pro Patria“. Anche se alcuni passaggi dell’intervista al presidente Domenico Citarella e alla presidentessa onoraria Patrizia Testa meritano di essere ripresi.

Botta e risposta

Citarella: «La signora Testa aveva la possibilità di riacquistare il sodalizio, non essendo state ottemperate da Sgai tutte le clausole contrattuali. Non lo ha fatto».

Testa: «Sì, è vero avrei potuto riacquisire la Pro. Ma l’atto prevedeva che, prima di riprendermi le quote, avrei dovuto lasciare la governance per un mese in mano al Consorzio Sgai. Non me la sono sentita: troppo rischioso, era venuto meno il rapporto di fiducia iniziale. Volevo lasciare la Pro Patria in mani solide, i suoi rappresentanti mi erano stati presentati e referenziate da Nicola Lombardo, addetto stampa del Napoli. Mi sono fidata». 

1 milione

Ma dopo tanti mesi di verità dette e soprattutto non dette adesso c’è finalmente anche una cifra, su cui impostare la trattativa: “Per prenderla ci vuole circa un milione di euro. Una parte da destinarsi al pagamento delle mensilità pregresse ai dipendenti, il resto al Consorzio”.

Pro Patria Corriere della Sera – MALPENSA 24