Samarate, biblioteca chiusa al sabato. Sozzi: «Cultura solo in campagna elettorale»

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SAMARATE – I samaratesi vogliono una biblioteca efficiente e attiva. Anche e soprattutto nel weekend. E se la struttura di via Borsi piace per gli spazi e il vasto catalogo, lascia scontenti i cittadini per l’orario di apertura al pubblico, che appunto non prevede il sabato e la domenica. L’auspicio di molti – anche dal mondo delle associazioni cittadine che hanno più volte sostenuto delle aperture più flessibili – è che la prossima amministrazione «abbia a cuore la cultura e faccia progetti per promuovere la biblioteca».

Bisogno dei cittadini

Il dibattito sugli orari della biblioteca – che non sono, in realtà, diversi rispetti al solito – nasce dalla constatazione di alcuni genitori che avrebbero il sabato come unico giorno libero per portarvi i bambini desiderosi di approfondire la lettura. Telefonando in biblioteca, la scoperta che appunto non sono previste aperture al sabato, con l’unica alternativa di usufruire del servizio nelle biblioteche delle vicine Lonate o Gallarate che invece sono aperte al pubblico anche nel weekend. Come spiega il presidente dell’associazione Amici della Biblioteca Alfonso Pellizzaro, «noi siamo sempre stati favorevoli ad allargare l’orario di apertura, ma il problema riguarda ovviamente il personale. Lo scorso anno abbiamo organizzato con successo qualche apertura sia di sabato che di mercoledì sera. L’auspicio è che la prossima amministrazione colga che c’è anche questo bisogno in città».

«Il Comune non dà sostegno»

Il pubblico ha sete di cultura quindi, e chiede orari più flessibili e in generale attenzione verso il mondo culturale, di cui si occupano tanto a Samarate soprattutto le associazioni. Quindi gli eventi o i progetti particolari – come le aperture della biblioteca al sabato –  sono frutto di azioni di volontariato «perché non c’è un vero sostegno da parte dell’amministrazione» spiega Consuelo Sozzi di Samarate Loves Books. Che riguardo i tanti eventi culturali che vengono organizzati, come quello del Tè letterario alle case popolari, afferma che «hanno sì il patrocinio del Comune ma si tratta solo di facciata, è di fatto campagna elettorale. Il 90 per cento degli eventi culturali non è finanziato. Noi di Samarate Loves Books lavoriamo di più e meglio con altri Comuni che ci sostengono e questo è il colmo». Riguardo alla biblioteca, ad esempio, viene trovata senza senso «la chiusura per tutta la prima settimana di gennaio quando i bambini sono a casa da scuola e possono usufruirne». Per i prossimi mesi che vedranno un cambiamento alla guida della città, quindi, la speranza è che «finalmente si scelga di investire sulla cultura».

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