SAMARATE – Destinare l’importo ricevuto nel 2020 alle spese odontoiatriche sostenute dalle famiglie. Così Samarate ha deciso di utilizzare il 5 per mille che molti cittadini destinano al Comune. Una conseguenza alle «segnalazioni delle nostre assistenti sociali, che sempre più spesso ricevono richieste di aiuto per la salute dei denti dei figli dei samaratesi», spiega il vicesindaco Nicoletta Alampi. Una scelta che si basa sul fatto che anche quest’anno è stata confermata la possibilità per i contribuenti di destinare il 5 per mille delle trattenute Irpef alle attività sociali del proprio Comune. Prosegue così Alampi: «Ci tengo a sottolineare che la scelta non comporta alcuna spesa a carico del contribuente e non è un’alternativa alla scelta della destinazione dell’8 o del 2 per mille: entrambe possono essere espresse contemporaneamente».
Crescono le richieste ai Servizi Sociali
Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria ed economica, è in costate aumento il numero di cittadini in difficoltà che si rivolgono ai servizi sociali. Con il 5 per mille nel corso degli anni è stato possibile «rispondere maggiormente alle richieste di aiuto delle famiglie». Sempre più samaratesi, prosegue, negli anni decidono di indicare il Comune come beneficiario del 5 per mille «e proprio per rendere partecipi tutti i cittadini, l’amministrazione da quest’anno vuole utilizzare le risorse ricevute in modo condiviso e con modalità trasparente e democratica».
Il bando
La modalità di un bando è stata scelta come «lo strumento più efficace e trasparente per permettere alla cittadinanza di poter partecipare». Pertanto, l’idea sarà di confrontarsi in primis con i servizi sociali per raccogliere le necessità da loro registrate nell’anno. Nei prossimi giorni verrà diffusa la campagna comunicativa per promuovere la scelta, indicando puntualmente le modalità. E come tutti gli anni trasmetterà ai Caf e ai commercialisti del territorio l’informativa. «Penso che il 5 per mille è la certezza per i cittadini di vedere parte delle tasse pagate rimanere a disposizione della propria comunità».
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