Blocco assunzioni Samarate, al nido arriva un’educatrice esterna per una classe

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SAMARATE – Una classe dell’asilo nido comunale di Samarate sarà affidata a un’educatrice esterna. Si tratta della sezione che accoglie i più piccoli, che vanno dai 6 mesi a un anno. La conferma è arrivata lunedì, 19 luglio, in consiglio comunale, esposta dal consigliere delegato al Bilancio, Leonardo Tarantino, e poi sostenuta dall’assessore all’Istruzione, Linda Farinon. Una diretta conseguenza a una situazione tanto delicata quanto già ampiamente discussa come il blocco delle assunzioni dei dipendenti comunali. Che ora costringe l’amministrazione del sindaco Enrico Puricelli a correre ai ripari, appoggiandosi a una società esterna – a cui verrà appaltata la sezione – che verrà stabilita al momento dell’aggiudicazione. Dal fronte della minoranza, però, c’è chi ancora storce il naso. Come il consigliere Tiziano Zocchi (Progetto Democratico): «Non siamo contrari al servizio, ma a questa gestione approssimata del nido: manca un progetto».

Un aiuto da fuori

Secondo le aspettative, la società esterna a cui si rivolgerà il Comune – a cui resta comunque in mano la gestione – dovrebbe essere una cooperativa. Ma è ancora da definire e, come specifica ora Farinon, «verrà stabilito in fase di aggiudicazione». L’educatrice interverrà a copertura della mancanza di personale, visto il blocco totale di assunzioni che colpirà il 2021, e seguirà per tutto l’anno e a tempo pieno la classe dei più piccoli. Le rette saranno le stesse e le attività verranno svolte come di consuetudine nei locali del nido. A dare sostegno, ci saranno due figure del progetto Dote Comune, un tirocinio extracurriculare di inserimento o reinserimento lavorativo da collocare nei Comuni della Lombardia. O, in alternativa, persone dal servizio civile.
A Tarantino, invece, il compito di esporre le spese. Sul 2021, quindi da settembre a dicembre, «si parla di 18.800 euro», spiega. Mentre «su tutto l’anno prossimo è previsto un costo di 49mila euro». E per il 2023, fino a giugno, «la cifra è di 20mila euro circa». La differenza nel bilancio «consiste in un abbassamento delle spese di previsione per il personale comunale, una conseguenza del blocco, e ovviamente un aumento per le figure esterne».

Una gestione «approssimata»

La minoranza ancora non si lascia convincere del tutto. E se da un lato prende le parti del servizio, dall’altra rigetta le modalità di gestione del nido e della situazione in generale. Così Zocchi: «Manca una proposta, non c’è un progetto: siamo scioccati». Il voto contrario al punto rispecchia «una gestione approssimata». Ma anche la «mancanza di un confronto: in Commissione al limite si fanno alcuni approfondimenti tecnici in vista del consiglio comunale, ma non si discute di una possibile soluzione». Un modo per dire che «ogni volta viene presentato un pacchetto già pronto, della serie prendere o lasciare»

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