Samarate, stop alle assunzioni per il 2021. Tarantino: «Stiamo cercando alternative»

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SAMARATE – «Uno degli impegni più importanti sarà quello di trovare soluzioni alternative per continuare a svolgere le attività dei dipendenti mancanti». Sono le parole di Leonardo Tarantino, consigliere delegato alla partita a Samarate. Mercoledì, 26 maggio, in consiglio comunale è stato affrontato il tema bilancio, che oltre alle opere pubbliche previste per il 2021, include anche quella che è stata definita «una nota dolente». Il riferimento va al tema della gestione del personale comunale e dei servizi in città, già oggetto di un polverone mediatico che ha coinvolto in particolare l’asilo nido comunale. Al centro, la delicata combinazione tra la riduzione del numero di dipendenti e il limite di assunzioni imposto dai vincoli statali. «Lo scorso anno, a fronte di 8 cessazioni è stato possibile ingaggiare una sola persona, mentre per il 2021 il blocco sarà totale.

L’amministrazione potrà ricominciare ad assumere a partire dal 2022», ha spiegato il consigliere leghista. Un quadro che lascia spazio alle preoccupazioni della minoranza. Così Tiziano Zocchi (Progetto Democratico): «I limiti imposti dal governo creeranno molti problemi. Ma sembra che il bilancio sia privo di fantasia: ci sono delle difficoltà, vero, ora proviamo a cercare una soluzione». Della stessa idea Giovanni Borsani (Samarate Città Viva): «Questa è una conseguenza di errori del passato, su tutti la chiusura di Asc (Azienda servizi comunali, ndr)».

«Si cercano collaborazioni»

Da qui ai prossimi tre anni, il numero di rapporti di lavoro cessati «per pensionamento o altri motivi» arrivano a 29. Su un totale di 85 dipendenti che risultavano in forze a inizio 2020. Nello specifico, lo scorso anno sono state 8 e nel 2021 saranno 9 le persone che andranno via. Anche nel 2022 saranno 8, mentre nel 2023 saranno 4 dipendenti. Di fatto, il risultato finale vede la riduzione del personale comunale di circa un terzo. E visto che l’amministrazione potrà ricominciare ad assumere dal 2022, ha ricordato Tarantino, «uno degli impegni più importanti sarà quello di trovare soluzioni alternative per continuare a svolgere le attività». E ha aggiunto: «Si stanno cercando collaborazioni con altri comuni, con aziende pubbliche e consorzi». Ma si sta «anche valutando l’esternalizzazione di alcune attività». In questa situazione «c’è sicuramente preoccupazione», causata in modo particolare dal «venir meno di figure fondamentali, come due assistenti sociali, due responsabili di settore – tra cui quello finanziario – e tre vigili». Oltre a «un educatore del nido». Fatto che riaccende i fari sulla questione Nidondolo: «Per poter accogliere nuovi iscritti, si stanno vagliando più soluzioni. E la Commissione educazione ha già discusso le diverse opzioni possibili».

Come risolvere il problema?

Se le persone vanno in pensione senza possibilità di essere sostituite «vuol dire che i servizi dei cittadini saranno un argomento di cui discutere», ha precisato Zocchi. E per far fronte a «un vero problema» come questo è necessario «uso di fantasia e novità nel bilancio». Che agli occhi dell’esponente di Progetto Democratico «sembra mancare». E ha aggiunto: «Vero che ci sono disagi imposti dal governo, ma proviamo a cercare delle soluzioni. La sensazione, qui, è che non si sia messo nulla in campo per risolvere la questione».
Così invece Borsani: «L’amministrazione non valuta una soluzione in tempi brevi: nel 2022 potrebbero tornare ad assumere dipendenti? Questo è da verificare». Già, perché «dovrebbero aumentare le entrate nelle casse comunali, quindi anche le tasse». Di fatto, questa situazione che è venuta a crearsi «per noi è una conseguenza diretta agli errori del passato, su tutti la chiusura di Asc». In quest’ottica «sarebbe opportuno creare una nuova associazione in previsione del futuro, dove conferire i servizi. Saremmo disponibili a collaborare».

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