SAMARATE – «Le mascherine sequestrate erano in regola. Lo ha certificato il Politecnico di Milano. Tanto che adesso saranno distribuite dalla Prefettura di Varese a diversi enti, tra i quali scuole e ospedali». Sono 285mila i dispositivi di protezione individuale importati dalla Cina da una ditta di Samarate e sequestrati a maggio dalla Guardia di Finanza di Busto Arsizio (foto di repertorio) perché «Recanti una impropria marcatura CE e prive di ogni documentazione idonea a certificare correttamente il prodotto come dispositivo medico», come avevano spiegato gli inquirenti.
Distribuite anche negli ospedali
A precisare che quelle stesse mascherine erano in regola, oggi venerdì 12 giugno, è Tiberio Massironi, legale della ditta samaratese oggetto del controllo. «Siamo felici che queste mascherine vengano consegnate a chi ne ha bisogno – spiega l’avvocato – Non è questo il punto. E non si tratta nemmeno di soldi, per dirla con chiarezza. Il cuore del problema è che i miei assistiti, imprenditori seri con una lunga storia specchiata alle spalle, hanno rischiato di passare come qualcuno che volesse speculare sulla salute altrui in un momento drammatico. Non è assolutamente così e lo dimostra il fatto che la certificazione, richiesta dalla stessa Guardia di Finanza al Politecnico, ha garantito la bontà e l’adeguatezza del prodotto che è stato certificato come presidio medico. Ora, la mia domanda è: non sarebbe stato meglio farla subito questa certificazione scoprendo così che nulla di penalmente rilevante poteva essere imputato ai miei assistiti?». Il legale rappresentante della ditta è stato indagato, come vuole la norma in questi casi, per frode nel commercio. «Alla luce dell’esito delle analisi del Politecnico e del fatto che le mascherine sono tanto in regola da poter essere distribuite persino negli ospedali credo che l’accusa nei confronti del mio assistito andrà verso un’archiviazione – conclude Massironi – Tra l’altro era perfettamente entro le regole anche il prezzo delle mascherine in questione fissato addirittura al di sotto dei 50 centesimi indicati dal commissario straordinario».