Sanità privata, contratto da rinnovare da 14 anni. La protesta dei sindacati a Varese

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VARESE – «È scandaloso e, alla luce di un contratto di pre-intesa che non ha ancora avuto seguito, è un precedente grave». Così Gianna Moretto, segretaria di Fp Cgil Varese, ha commentato oggi, lunedì 24 agosto, la mancanza di rinnovo da 14 anni del contratto dei lavoratori della sanità privata. La protesta, che ha coinvolto a Fp Cisl e Fp Uil, guidati in città rispettivamente da Maria Paola Pasquarelli e Lorenzo Raia, ha dato vita a un presidio di fronte alla prefettura, al quale è seguito l’incontro dei rappresentanti sindacali con le autorità.

Fino a pochi mesi fa erano eroi

«Il prefetto Dario Caputo ha ascoltato con attenzione le nostre richieste e ha detto che farà tutto il possibile per sensibilizzare a vari livelli riguardo a una protesta che oggi si sta svolgendo di fronte alle prefetture di tutta Italia», ha espresso con soddisfazione Moretto. «Per noi è molto importante l’appoggio delle istituzioni. E lunedì prossimo ci sarà una nuova iniziativa di fronte alle strutture interessate. Ci troviamo di fronte a società miliardarie che, fino a pochi mesi fa erano eroi ma, al momento di rinnovare i contratti, hanno assunto un comportamento ostativo. E in più, anche sugli arretrati dovuti per il ritardo, hanno fatto una bella sforbiciata».

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Una doppia vergogna

In una regione dove la sanità pubblica è stata affiancata e in alcuni settori soppiantata da quella privata, un buon uso del denaro pubblico secondo i sindacati avrebbe implicato il suo accantonamento per il rinnovo del contratto. «I colossi della sanità privata stanno aspettando e si stanno sottraendo ai loro doveri», hanno dichiarato Pasquarelli e Raia. «È una vergogna; sia per chi ogni giorno accudisce i malati, lavorando anche dodici ore, sia per quanto riguarda i malati stessi e le cure delle quali hanno bisogno. Abbiamo una dignità e meritiamo un riconoscimento uguale ai nostri colleghi della sanità pubblica».«Dopo la pre-intesa firmata un mese e mezzo fa pensavamo di chiudere la trattativa quest’estate; e il potere d’acquisto del nostro stipendio non è più lo stesso di quattordici anni fa», ha sottolineato Gianmario Bernocchi, delegato Fp Cgil alla Mater Domini.

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