Sanzioni Covid nei bar e ristoranti. L’appello di Fipe Varese

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VARESE – L’appello, accorato e senza alcun spirito polemico, ha un doppio destinatario: i gestori di bar e ristoranti e i clienti. Fipe/Confcommercio provincia di Varese, si rivolge direttamente a loro chiedendo il rispetto delle norme anti Covid che, nuovo decreto dello scorso 7 agosto alla mano, continuano a regolamentare lo svolgimento delle attività di somministrazione: «Mascherina, misurazione della temperatura, distanziamento, e registrazione della clientela sono le quattro norme sempre in vigore».

Cala l’attenzione

Giordano Ferrarese, presidente provinciale della Federazione pubblici esercizi, registra un allentamento del livello di attenzione da entrambe le parti e condivide pertanto l’intensificarsi dei controlli da parte delle Aziende sanitaria locali e delle forze dell’ordine. «Non dobbiamo abbassare la guardia perché nessuno può permettersi un altro periodo di lockdown. Ammende e provvedimenti di chiusura, servono a tornare a fare prevenzione ma a pagarne le conseguenze sono gli esercenti, anche quelli che tentano di non trasgredire le norme a che devono fare i conti gli avventori indisciplinati».

La collaborazione dei clienti

Fipe chiede perciò nuovamente, così come aveva fatto nei giorni di riapertura di bar e ristoranti, la collaborazione dei clienti: «Aiutateci a fare rispettare le regole, utilizzando il buon senso. Rispettare per essere rispettati oggi più che mai diventa fondamentale». Del resto, l’obiettivo di Ferrarese, della Federazione che rappresenta (e della quale è anche consigliere nazionale) e di tutti quanti è quello di «fare tornare a vivere le nostre città, tornare a darci la mano quando ci si incontra, salutarci con un abbraccio se lo vogliamo, stare insieme senza mantenere le distanze e senza la mascherina protettiva»

Chiamare le forze dell’ordine

Il presidente di Fipe chiede anche ai colleghi una ulteriore dimostrazione «di professionalità», utilizzando «la cortesia che li contraddistingue» per chiedere alla clientela «quei piccoli sacrifici che ci faranno tornare ad essere gli italiani che non riescono a fare a meno di stare insieme». Sempre ai colleghi, viene anche suggerito di non avere timore di contattare le forze dell’ordine davanti al rifiuto di rispettare le misure rese obbligatorie da decreti e ordinanze in vigore. «Basta una telefonata per tutelare prima di tutta la salute di tutti e subito dopo per salvaguardare la propria attività».

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