Profughi e accoglienza, il Pd organizza alla Schiranna una cena afgana benefica

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VARESE – La provincia di Varese è pronta ad accogliere i profughi dell’Afghanistan. Ne sono già arrivati sette e ne sono attesi altri sessanta, che verranno gestiti con il metodo degli Sprar. Tra le iniziative lanciate dalla sezione locale del Pd a sostegno della popolazione afgana c’è la cena a base di piatti tradizionali che sabato 11 settembre si terrà alle 19.30 nell’area feste di via Vigevano. Giovanni Corbo e Alice Bernardoni, segretario e vicesegretaria provinciali, hanno illustrato il progetto benefico insieme a Valerio Langè, coordinatore della festa Pd della Schiranna, Dario Cecchin, presidente del Circolo Acli Varese Centro e Ilaha Mezaary, presidente dell’Associazione Culturale Afghana.

Le specialità proposte

«Abbiamo organizzato una cena per raccogliere fondi da inviare alle persone bisognose che hanno bisogno di supporto internazionale», ha spiegato Mezaary. «Il menu proposto sarà all’insegna della cucina tradizionale afgana. La nostra associazione si è formata circa otto anni fa e da quattro anni è impegnata concretamente in queste forme di attività, oltre a offrire aiuto a quanti in Afghanistan o in Iran si trovano in gravi difficoltà e fornire loro generi di prima necessità».
All’appuntamento sarà possibile assaggiare specialità come kabuli palaw (riso basmati aromatizzato), mazari kebab (spiedini di agnello e pollo), borani bandjan (melanzane in salsa yogurt e pomodoro), mantwo (ravioli di carne e verdure), firni (dolce tradizionale al latte) e chapati (pane tipico). Il costo dell’ingresso alla cena è di 20 euro (bevande escluse, per i bambini sotto i 12 anni e di 10 euro); per effettuare le prenotazioni occorre contattare via Whatsapp il numero 335/7105221 o 328/3812350. L’ingresso sarà consentito solo con green pass o tampone negativo.

La campagna nazionale per le Ong e l’accoglienza

È a firma Pd anche “Insieme per il popolo afgano”, campagna nazionale per sostenere le Ong che operano in Afganistan e l’Anci per organizzare l’accoglienza dei profughi in Italia. «È in casi come questo che sono orgoglioso della mia appartenenza al Partito Democratico, e, alla luce della nostra iniziativa politica, soprattutto ora: sugli immigrati non abbiamo mai avuto titubanze», ha sottolineato Corbo.
«Siamo stati anche accusati di poca incisività. Ma questo progetto dimostra l’esatto contrario, la solidarietà in ambito internazionale e il supporto a una comunità, con una valenza tangibile per l’aspetto economico. Un segnale di attenzione e apertura, in un momento in cui l’Occidente dovrebbe interrogarsi sulle dinamiche che hanno portato alla situazione attuale in Afghanistan».
«Come Acli volevamo dare le gambe a un progetto che avevamo in mente e ci siamo messi alla ricerca di una realtà sociale e politica che potesse ospitarci», ha aggiunto Cecchin. «Qui abbiamo trovato una grande accoglienza. In questo modo sarà possibile far conoscere una comunità che esiste da anni sul nostro territorio: dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei».

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