Sensi unici a Busto. Reguzzoni: «Ci vorrebbe un’app per non sbagliare strada»

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BUSTO ARSIZIO – «Con tutti questi cambi di viabilità non si sa più che strade fare. Proporrò al Comune di realizzare un’app, così la mattina prima di uscire, dopo il meteo posso aggiornarmi anche sui sensi unici che continuano a cambiare». La proposta di Paola Reguzzoni è fatta con ironia, e ci tiene a sottolinearlo, ma di fatto la consigliera leghista mette sul tavolo ciò che tanti automobilisti e cittadini pensano in questo momento di grandi cambiamenti viabilistici.

«Intervenire sulla viabilità non è mai semplice – dice Reguzzoni – ogni cambiamento, anche il più piccolo, va a incidere sulle abitudini delle persone. E questo vale anche per me. L’altro giorno stavo quasi per imboccare una strada in cui recentemente è stato invertito il senso di marcia. In questo momento di cambiamenti però davvero occorre maggiore attenzione».

Insomma la “rivoluzione” viabilistica che sta portando avanti l’assessore Massimo Rogora non è cosa facile. Da un lato, infatti, c’è la necessità di introdurre una serie di modifiche al fine di porre rimedio a situazioni che, dati alla mano, sono piuttosto critiche e sulle quali da tempo si attendono interventi; dall’altro c’è il popolo del volante, che si deve ricalibrare e che con un tourbillon di cambiamenti, spesso realizzati e a volte solo annunciati, smentiti e poi riproposti, va in confusione.

Il caso più eclatante è quello del comparto di vie che si snoda attorno a piazza Santa Maria. Prima aperta al traffico, poi chiusa, poi sulla carta aperta solo in alcuni giorni, fino alla notizia, non ancora ufficiale, di un ribaltamento della circolazione di via Montebello. Oppure il caso delle strisce di svolta in via Mameli, tracciate il giorno prima e cancellate dopo nemmeno 24 ore in tutta fretta, a causa delle lunghe code che si sono formate dall’incrocio con viale Duca d’Aosta fin quasi alla stazione e su un’unica corsia.

Insomma raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza le strade di Busto e rendere più fluida la circolazione sembra davvero un’impresa titanica. Tanto che Rogora sta lavorando su più livelli: la prevenzione, poiché spesso a monte di un incidente c’è sempre una distrazione o una condotta di guida non corretta; la repressione, in quanto non sempre i metodi gentili danno risultati, la soluzione di una serie di situazioni che non stanno più in piedi e, ultimo, ma non per questo non meno importante, la scarsità di risorse che in realtà servirebbero peer realizzare una lista di progettualità viabilistiche che è davvero lunga.

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