SENTIERI DELLE ALPI Il Ghiacciaio del Senales

ghiacciao del Senales

Luogo di partenza:  Stazione Funivia di Maso Corto (BZ) mslm. 2050
Itinerario: Maso Corto, Granwand, Rif. Schöne Aussicht, Cima Roter Kofel, Maso Corto
Dislivello:   1150 m.  circa in salita,   1150 m. circa in discesa
Lunghezza: 12 Km
Tempo: 3 h
Difficoltà: EE
Stagione consigliata: da giugno ad agosto
Sentiero: 3, A3 (sentiero archeologico)
Attrezzatura consigliata: Scarpe da trekking con suola vibram o simile, abbigliamento adeguato alla stagione, sufficiente scorta d’acqua, vestiti caldi e giacca a vento per il ghiacciaio, ramponi o ciaspole per chi volesse camminare sul ghiacciaio, bastoncini da trekking

mappa ghiacciao del Senales

Partendo da Maso Corto (BZ) prendere la funivia che porta al Glacier Hotel Grawand, la struttura alberghiera a quota più alta delle Alpi. Dopo essere saliti, in pochi minuti, a quota 3100, prima di uscire dalla struttura, non dimenticate di coprirvi perché la temperatura sarà molto più bassa rispetto alla valle, potrebbe andare sottozero anche d’estate. Dall’hotel potrete ammirare un panorama mozzafiato delle vette lì attorno. A questo punto potrete, prendendo il sentiero a sud-est, raggiungere in pochi minuti la cima Granwand a 3251 mt., facile da identificare visto il crocione apposto.

Scendendo per lo stesso sentiero, girando intorno all’hotel, potrete imboccare a nord, il sentiero 3 che scenderà dolcemente costeggiando il crinale ovest del ghiacciaio. I più pigri possono scendere con la seggiovia, mentre i più ardimentosi possono percorrere il ghiacciaio, meglio se con rampini o almeno ciaspole.
Nei due casi di percorrenza a piedi occorreranno 20/30 minuti per arrivare alla stazione a valle della seggiovia.
Dalla foto in evidenza noterete che il ghiacciaio, negli ultimi anni, si è ritirato di molte centinaia di metri. Una ventina di anni fa il ghiacciaio copriva tutta la gola giungendo fino in Austria. A proposito, prestate attenzione che il confine austriaco è veramente a poche centinaia di metri dalla stazione della seggiovia.

Proseguendo per il segnavia 3, iniziate la discesa su un sentiero roccioso, abbastanza scosceso, ma piuttosto sicuro, quindi seguite le indicazione per il rifugio Schöne Aussicht (2845 mslm). Non potete perdervi perché dall’alto vedrete sempre, durante tutto il percorso, la caratteristica costruzione, dove se vorrete potrete fermarvi per una sosta o per un pranzo.
Da qui potete proseguire per il sentiero dei contrabbandieri, una mulattiera che dall’ingresso del rifugio vi condurrà prima verso sud e in un secondo momento in direzione ovest alla volta della Cima Roter Kofel (2537 m.). In alternativa, dal rifugio potete prendere, in direzione ovest, il sentiero archeologico (sentiero A3), leggermente più difficoltoso, che attraversa la morena, raggiungendo comunque l’altro versante del monte Roter Kofel. A questo punto proseguite per il sentiero archeologico e da quota 2600 mslm e tornerete, camminando per 4 km circa, a Maso corto a 2050 metri di altitudine.

Consiglio vivamente di fermarsi a cenare e alloggiare in una delle strutture del borgo, non capita tutti i giorni di dormire a oltre 2000 metri di altitudine.
Per chi volesse fermarsi più giorni, la località offre altre escursioni e itinerari interessanti più facili o più impegnativi di quello illustrato.

Curiosità archeologiche:

La particolarità di questo area sta nel fatto che nel 1991 due escursionisti trovarono, intrappolato nel ghiacciaio, il corpo di Ötzi, l’uomo del Simulan. Si tratta del corpo di un essere umano di sesso maschile, risalente a un’epoca compresa tra il 3300 e il 3100 a.C. (età del rame), conservatosi grazie alle particolari condizioni climatiche all’interno del ghiacciaio. Il 19 settembre 1991 i turisti tedeschi Erika e Helmut Simon, durante un’escursione in montagna nella zona del Giogo di Tisa in Val Senales (pochi km più a est di Granwand), a 3210 m di altitudine, scoprirono un corpo di sesso maschile. Dal ghiaccio emergeva solo il torso. I coniugi Simon segnalarono la sua presenza al gestore del rifugio Similaun, il quale a sua volta informò la polizia austriaca e i carabinieri italiani, dal momento che il luogo del ritrovamento si trovava in prossimità del confine. Si pensò a un alpinista disperso e il giorno seguente se ne tentò il recupero ma, a causa del cattivo tempo, non fu possibile liberare la vittima dal ghiaccio e l’intervento dovette essere sospeso. Solo l’ascia venne portata a valle.
Per chi fosse interessato può visitare il sito web del ritrovamento di Ötzi. La mummia è tuttora conservata nel museo archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, dove, inoltre, troverete tutte le informazioni sul ritrovamento e molte altre curiosità. Per esempio, la causa del decesso del nostro antenato pare fosse una patologia cardiovascolare.

Salvatore Tessitore

Ghiacciao del Senales – MALPENSA24