Cassani e il futuro urbanistico di Gallarate: «Penso a una nuova Variante»

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GALLARATE – Quale sarà il futuro urbanistico di Gallarate dopo la revoca della Variante predisposta da Alessandro Petrone (Forza Italia), l’ex assessore arrestato per corruzione lo scorso 7 maggio? Il sindaco Andrea Cassani, che ha in mano la delega all’Urbanistica e che non ha più intenzione di darla a nessun altro, ci sta riflettendo e rimanda ogni decisione ufficiale a settembre. Ma anticipa: «Ho in animo di riapprontare una nuova Variante, naturalmente epurata da tutti i punti che sono oggetto di indagine della magistratura».

Chiederemo i danni

Con la revoca votata all’unanimità dal consiglio comunale è tornata in vigore la Variante Pignataro, approvata dal centrosinistra nel quinquennio Guenzani. Si tratta di un passo indietro che è costato al Comune 280mila euro e che ora Cassani spera di recuperare, almeno in parte: «Bisogna aspettare l’esito delle indagini, ma è evidente che se venissero appurate delle responsabilità chiederemo i danni materiali e di immagine». Nel frattempo, dice, i primi effetti del ritorno in auge della Variante Pignataro si fanno vedere: «Si sta muovendo qualcosa in via Pompei, potrebbe partire la realizzazione di un concessionario».

Una nuova Variante

Proprio per questo motivo Cassani ha in mente una nuova Variante, per dare un’impronta urbanistica alla città evitando di subire scelte ereditate dal passato e correggere alcuni punti considerate storture.  Anche in consiglio comunale, lo scorso 29 maggio, aveva difeso i tanti contenuti della Variante adottata tre mesi prima, anche quelli che all’apparenza apparivano di buonsenso e condivisibili sotto l’aspetto politico e invece celavano accordi corruttivi. L’obiettivo di Cassani è proprio questo: epurare il Pgt da tutte le decisioni frutto del malaffare, ma salvare ciò che secondo il centrodestra c’era di buono nella Variante per tentare di accelerare i tempi. «Lo studio idrogeoligico e del sottosuolo, per esempio, può essere tenuto buono», dice il sindaco. E così tanti altri documenti. Ma la Variante è comunque un iter lungo e la scadenza di mandato si avvicina. L’estate porterà consiglio: «A settembre ci pensiamo».

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