Mensa dei poveri, Tonetti bis davanti al pm: Orrigoni e Petrone nel mirino

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GALLARATE – Secondo interrogatorio per l’imprenditore gallaratese Pier Tonetti risentito oggi, mercoledì 19 giugno, dal pubblico ministero Luigi Furno. Tonetti, arrestato lo scorso 7 maggio (è ai domiciliari da allora) nell’ambito dell’inchiesta Mensa dei poveri, che ha cancellato Forza Italia in Lombardia e portato in carcere Nino Caianiello il plenipotenziario dei berlusconiani in provincia di Varese, era già stato sentito lo scorso 17 maggio.

Era già stato interrogato un mese fa

Tonetti rientra nell’inchiesta per l’affair Tigros. Con tanto di modifica specifica della variante al Pgt gallaratese per poter spostare uno dei punti vendita Tigros nell’area di via Torino/via Cadore realizzandovi un supermercato da 2.500 metri quadrati, più 1.500 per altre attività e 5mila metri quadrati da adibire a posteggio. Tonetti aveva già un preliminare per la vendita dell’area a Tigros, mancava soltanto, per gli inquirenti, la modifica al Pgt. E qui entrano in gioco, stando all’accusa, tre dei principali indagati: Caianiello, Alberto Bilardo e l’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone. Oltre naturalmente a Paolo Orrigoni, patron di Tigros, coinvolto nell’inchiesta subito dopo il primo interrogatorio di Tonetti. Quest’ultimo ha di fatto confermato, con le sue dichiarazioni, l’impianto accusatorio ammettendo di sapere di commettere «Un illecito» e confermando che «Ne era consapevole anche Orrigoni. Anzi l’idea fu sua».

Petrone aspetta di essere ascoltato

Il secondo interrogatorio è stato voluto dalla procura dopo che i magistrati hanno ascoltato Bilardo (che ha parlato per 13 ore filate). «Sull’agenda di Petrone i magistrati hanno notato degli appunti relativi a incontri con il mio assistito – spiega Cesare Cicorella, difensore di Tonetti – La procura ha voluto chiarire i contorni di quegli appuntamenti». E Tonetti ha risposto riferendo, in particolare di «Un incontro avvenuto in Comune a Gallarate (è citato anche nell’ordinanza firmata dal gip Raffella Mascarino) al quale erano presenti, oltre a Petrone e Tonetti, anche Caianiello e Orrigoni». Tonetti non si è negato. «C’è sempre stata la volontà di chiarire», precisa Cicorella che adesso si augura «Di poter ottenere il parere favorevole del pm alla revoca della misura di custodia cautelare a carico del mio assistito. Non sussistono né il pericolo di fuga, né quello della reiterazione del reato o di inquinamento delle prove». Chi è in attesa di essere interrogato per la prima volta è invece Petrone. «L’interrogatorio non è ancora stato fissato – spiega Daniele Galati, legale dell’ex assessore – Ci auguriamo di poter essere sentiti al più presto. Da parte nostra c’è tutta la volontà di collaborare e chiarire». Anche se, a questo punto, prima dell’ex assessore potrebbe essere sentito Orrigoni stesso, indagato a piede libero, che da subito si era messo a disposizione dei magistrati.

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