Gallarate, 28 osservazioni «per correggere lo strabismo della Variante Petrone»

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GALLARATE – Sono 28 le osservazioni presentate congiuntamente dal Partito democratico e Città è Vita alla Variante del Pgt portata «frettolosamente» in adozione in consiglio comunale lo scorso 25 febbraio dall’assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone. Consumo di suolo, ospedale unico, ambiti di trasformazione, piani attuativi e centri storici sono i cinque macrotemi che racchiudono le richieste di modifica «per correggere lo strabismo tra le linee d’indirizzo, che ci vedono sostanzialmente d’accordo, e le scelte adottate nel concreto, palesemente incoerenti rispetto ai principi enunciati». Le hanno presentate questa mattina, 4 maggio, in conferenza stampa Giuseppe Gualandi (CèV) e Davide Ferrari (Pd).

Consumo di suolo

«L’area di Sciaré inserita nella Variante è di fatto consumo di suolo, per giunta su un’area boschiva di pregio. Vogliono rendere disponibili di nuovo aree che il nostro Pgt aveva sottratto al cemento»

Nuovo ospedale

«Ribadendo la nostra contrarietà all’ospedale unico Busto-Gallarate, chiediamo che nel Pgt vengano inserite soltanto le opere necessarie, come la viabilità. Le altre “opere di pregio”, così come le ha definite l’assessore, a contorno ci preoccupano».

Ambito di trasformazione/vecchio ospedale

«Chiediamo che nell’area del vecchio ospedale, in caso di dismissione della struttura, venga destinata un’ampia superficie a parco. Dovrà essere un’occasione di crescita per la città, puntando inoltre sull’espansione dell’area pedonale del centro, su edilizia convenzionata  e percorsi di mobilità dolce».

Ambito di trasformazione/stazione

«Serve una maggiore specificazione delle opere previste per la riqualificazione della zona antistante la stazione. Proponiamo una ciclostazione coperta, colonnine per la ricarica delle auto elettriche e un’area per i mercati ambulanti».

Piani attuativi

«Questa amministrazione si dice da sempre contraria ai supermercati e poi, attraverso i Piani attuativi, consente l’insediamento di 6 nuove superfici di media distribuzione. Troppe».

Centro storico

«Scrivono nelle linee guida di voler preservare i centri storici e poi consentono, attraverso per esempio la demolizione fuori sagoma, di stravolgere la morfologia del territorio e l’identità dei luoghi in cui i gallaratesi si riconoscono. E’ indispensabile, secondo noi, preservare alcuni scorci che non sarebbero più ripronobili. Con questa Variante si consentono invece interventi decisamente pesanti».

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