Crisi in maggioranza, Sesto2030: «Interessi personali anteposti al bene comune»

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SESTO CALENDE – «Ennesima scossa tra le file di una maggioranza che si assottiglia sempre più». Così Sesto 2030, lista civica di opposizione, commenta la fuoriuscita dal gruppo consigliare che governa Sesto Calende di ben due componenti, Angela Menin e Simone Pintori, come reazione dell’estromissione dalla giunta di Nicolò Grì, decisa dal sindaco Giovanni Buzzi ma imposta dalla Lega dell’ex primo cittadino Marco Colombo.

La disgregazione

«Il processo di disgregazione, ora più di prima, sembrava aver avuto inizio già dalle dimissioni di colei che fu assessore al bilancio, Angela Menin (Forza Italia), che in giugno si dimise dalla Giunta, pur rimanendo consigliere e adducendo motivazioni personali alla scelta», ricordano i componenti di Sesto2030.
Ma in questi giorni la situazione è precipitata: dopo che il capogruppo Marco Colombo ha chiesto e ottenuto la testa dell’assessore all’istruzione Gri (Lombardia Ideale), il consigliere Simone Pintori (anche lui in Lombardia Ideale), è uscito dalla maggioranza andando a formare (da solo) il gruppo misto. Il tutto con un colpo di scena: il passaggio del neo-assessore all’istruzione D’Onofrio da Lombardia Ideale alla Lega. «Sembrava già una situazione movimentata, ma le sorprese a quanto pare non hanno fine: oggi apprendiamo che la consigliera Angela Menin lascia i banchi della maggioranza per andare a sedere con Simone Pintori nel gruppo misto divenendone capogruppo».

Crisi in pandemia

Il commento di 2030 sulle beghe di maggioranza è molto duro, proprio perché i componenti della Lega della Libertà, in un momento così difficile per la pandemia in corso, sembrano più concentrati a litigare tra loro che occuparsi della crisi sanitaria, sociale ed economica in corso.
«Qualcosa proprio non va nel modo di operare di questa Amministrazione: sembra che neppure gli equilibri di partito possano reggere; chi non si rispecchia in questo modo di fare politica, a qualunque partito appartenga, pur di dissociarsi, torna a sedere tra i banchi della minoranza, che a questo punto non conta poi tante sedie in meno rispetto alla maggioranza. Apprendiamo che le motivazioni dell’uscita di Angela Menin sono legate ad una mancata coesione della maggioranza che sta subendo imposizioni e scelte unilaterali. Ne avevamo già ravvisato tutti i primi sintomi ed evidentemente il colpo di mano legato all’assessore Gri ha colmato la misura. Siamo molto preoccupati di questa situazione, che sembra essere entrata in un vortice distruttivo: in un momento così difficile, questa amministrazione, non è in grado di anteporre il bene comune ai propri interessi ed a colpi di potere (e se non si è in grado durante una pandemia mondiale… quando?). Leggiamo che la Menin e Pintori sosterranno comunque il Sindaco e la sua Giunta, ma in questo clima e con questi dissidi interni, si riuscirà a lavorare seriamente per il bene della collettività? Ce lo auguriamo ma, sinceramente, nutriamo sempre più dubbi».

Sesto Calende, anche l’ex assessore Menin lascia la maggioranza

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