«Mensa a Sesto, non ci accontentiamo di una minestra riscaldata»

O mangi la minestra o ti butti dalla finestra… non è soltanto un vecchio detto, ma anche una canzone che cantava Nino Ferrer tanti anni fa: “o mangi questa minestra, o ti butti dalla finestra” con un ritornello che diceva “VIva la musica, l’arte e la libertà”.

Un modo di dire che sta a significare: non ci sono alternative, o così, o niente.

Beh… per restare in tema di minestre, è un po’ quello che ci toccherà per l’anno scolastico 2021/2022, vista la decisione dell’Amministrazione Comunale di prorogare di un anno il contratto di appalto per la refezione scolastica con l’attuale ditta aggiudicataria, applicando l’art. 107 del Codice degli Appalti, relativo alla sospensione del servizio per cause di forza maggiore (avvenuta quindi durante i periodi di chiusura delle scuole)

Avevamo sentito tante belle promesse, delle quali ci eravamo anche dichiarati fiduciosi e soddisfatti, quanto l’Assessore D’Onofrio ci aveva parlato del nuovo bando, al Consiglio Comunale del 10.03.2021.

Prima di presentare la nostra interpellanza, infatti, avevamo presentato le nostre proposte (https://www.sesto2030.it/mensa-e-il-tempo-di-usare-tutti-gli-ingredienti-per-garantire-un-piatto-di-qualita/) e in Consiglio, chiedendo se sarebbero state tenute in considerazione, avevamo sentito parlare del contratto di appalto in scadenza “in questi mesi” e di un lavoro in corso d’opera, nel quale “il funzionario stava valutando” per esempio, alcune delle nostre proposte (come quella del frazionamento del prezzo, piuttosto che di valide alternative ai monoporzione relativamente all’emergenza sanitaria): nessuno, insomma, ci aveva accennato ad altre possibilità se non ad un nuovo bando.

Ma non siamo stati i soli a rimanere sorpresi di questa decisione: il 12 aprile veniva convocata la Commissione Mensa per il giorno 22, con il seguente ordine del giorno:

– Andamento servizio refezione scolastica

– menu estivo (si veda in allegato menu proposto)

– Presentazione nuove modalità di ottimizzazione del servizio

– nuovo regolamento commissione mensa comunale.

Tutto sembrava volto ad un confronto circa il servizio quindi, magari con la possibilità di fare valutazioni congiunte con tale organo di vigilanza e controllo del servizio (composto da rappresentanti di genitori, insegnanti e consiglieri comunali); sembrava, insomma, che la seduta della Commissione Mensa (per la quale ancora nulla si sa circa il nuovo Regolamento – e forse se già fosse attivo le cose sarebbero andate diversamente…), potesse avere una sua utilità.

Ma a quanto pare i giochi erano già stati fatti: o meglio, sono stati fatti 3 giorni dopo la convocazione (una settimana prima della riunione): in data 15 aprile, infatti, veniva firmata una determinazione che decideva della proroga del servizio di appalto per un anno scolastico, ossia fino a luglio 2022 (dove tra l’altro si “scopre” che il servizio al momento è pagato 4,49 euro, causa modifiche Covid e non più 4,10 – seppur senza aggravi per le famiglie).

Ora, la domanda nasce spontanea: perchè non attendere la commissione mensa ed il confronto con i commissari per prendere questa decisione? O, almeno, perchè non mettere la notizia all’ordine del giorno della riunione? Ma soprattutto: a cosa serve la Commissione Mensa se tutto quanto arriva già pronto? …se tra la convocazione e la riunione vengono prese decisioni così determinanti e sostanziali, senza attendere la possibilità di discuterne?

Possiamo cominciare ad affermare che il fare tutto da soli e mettere i diretti interessati di fronte al fatto compiuto è ormai quanto di più certo ci possiamo aspettare da questa Amministrazione (come per il tendone della materna Bassetti, per il quale non si è neppure avuto un confronto con le maestre e solo dopo le segnalazioni sulla sua sicurezza si è provveduto a chiamare l’azienda per proteggere le parti non sicure – tra l’altro operazione non ancora avvenuta, con conseguente non utilizzo dell’area sottostante da parte dei bambini a tutt’oggi).

Ma le notizie non finiscono qui. In concomitanza con tale rinnovo di un anno del servizio, la società appaltatrice è finalmente riuscita ad organizzarsi per partire, da oggi 26 aprile, con lo scodellamento in loco, anziché con la fornitura di monoporzioni.

Certo, questa è una bella notizia ma, diciamo, le tempistiche non sono state delle migliori, viste le continue richieste di tutti questi mesi, alle quali veniva sempre risposto che “non era possibile”…

Insomma, pare che o ci “mangiamo questa minestra oppure saltiamo dalla finestra”:  ormai non vi è alcuno spazio per discuterne.

E tutti coloro i quali erano in attesa del nuovo bando per sperare in un miglioramento del servizio, anche solo per l’applicazione di un nuovo capitolato maggiormente stringente in termini di qualità, dovranno attendere un anno intero.

Nessuno, come sempre, discute della facoltà dell’Amministrazione di prendere decisioni che le sono proprie però, diciamolo, a noi questo modo di amministrare proprio non piace. Noi che avevamo preparato gli ingredienti per un pasto migliore e che addirittura avevamo osato proporre una riqualificazione utile al miglioramento del servizio mensa di uno spazio inutilizzato non ci accontentiamo di mangiare una minestra riscaldata, vorremmo davvero vedere un cambio di passo, come ci era stato promesso.

E di sicuro, una proroga del vecchio servizio, senza dubbio comoda, non va in questa direzione e non ci dimostra alcun impegno nè nel voler ascoltare nè nel cercare di migliorare.

Gruppo consigliare “Sesto 2030”

 sesto calende mensa scolastica – MALPENSA24