L’addio a Christian Martinelli. Gli amici: «Sara e le bambine non saranno mai sole»

sesto funerale christian martinelli

SESTO CALENDE – «Il lavoro è per l’uomo, non l’uomo per il lavoro». Don Luigi Ferè, parroco di Sesto Calende, ha citato Giovanni Poalo II durante l’omelia funebre per Christian Martinelli, l’operaio di 49 anni, vittima del drammatico infortunio in fabbrica avvenuto mercoledì 5 maggio nella sede di via del Roccolo della Bandera a Busto Arsizio. Le esequie sono state celebrate alle 15 di oggi, venerdì 14 maggio, nell’abbazia di San Donato a Sesto Calende.

Il lavoro è per l’uomo

Chiesa gremita, nel pieno rispetto delle normative anti Covid, e tanti i presenti anche all’esterno dell’edificio religioso. Alla moglie Sara, alla mamma Margherita, alle figlie Viola e Victoria, si è stretta un’intera comunità. Tanti i colleghi di lavoro presenti. Ai funerali hanno partecipato anche il sindaco di Sesto Giovanni Buzzi, il consigliere regionale sestese Marco Colombo e Alan Rizzi, sottosegretario di Regione Lombardia in rappresentanza dell’esecutivo di Palazzo Lombardia. Don Luigi ha citato Giovanni Paolo II ricordando che «Al primo posto deve venire sempre la persona» e ha poi aggiunto: «Di fronte a questa morte drammatica avvenuta durante il lavoro tutti, politici, imprenditori, lavoratori, scuole, chiesa e istituzioni, tutti dobbiamo chiederci: cosa posso fare io per fare in modo che questo non si verifichi più? Cosa posso fare io per migliorare questa situazione? Dobbiamo chiedercelo tutti senza puntare il dito contro gli altri. Il lavoro è per l’uomo, non l’uomo per il lavoro: al primo posto, ci ha detto il Papa, deve esserci sempre la persona».

Noi ci saremo sempre

Don Luigi ha invitato tutti a non «fermarsi al sentimento. Perché questo, fatto salvo per i famigliari per i quali non passerà mai, finirà per essere dimenticato. Dobbiamo invece lasciarci interrogare, per cambiare, per migliorare». Il ricordo degli amici è invece una carezza per Christian. E una promessa per Sara, Viola e Victoria. «Inizia il tuo viaggio serenamente Christian perché Sara e le bambine non saranno mai sole: noi ci saremo sempre». Gli amici hanno ricordato il 49enne «Eri una persona buona che ha sempre avuto una parola buona per chi ne ha avuto bisogno. Per chi ha avuto la fortuna di condividere il proprio cammino con te». E di fortuna reciproca gli amici hanno parlato anche descrivendo il rapporto con la moglie. «Sara è una donna, una mamma e un’amica meravigliosa. Il vostro incontro è stato una fortuna reciproca». E con la famiglia. «Che per te è sempre stata tutto. E tutto hai sempre fatto per la tua famiglia».

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