Torre Colombo, fa discutere il cambio dello skyline di Sesto. Verso la Vas?

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SESTO CALENDE – Si è tenuta, lunedì 22 maggio, la conferenza di verifica della variante al Pgt dell’area ex-Q8. Un passaggio del percorso di riqualificazione del luogo che ospiterà la Torre Colombo, il palazzo destinato a ridisegnare lo skyline di Sesto Calende. All’incontro erano presenti Provincia di Varese e Parco del Ticino, oltre ai progettisti e ai tecnici comunali. Ma anche le due liste d’opposizione Sesto 2030 e Insieme per Sesto, che stanno seguendo l’iter con molta attenzione. E che riassumono la loro posizione in una nota.

Il punto dell’opposizione

Ecco il testo integrale diffuso da Sesto 2030 e Insieme per Sesto:

“E se VA(S), se VA(S), se VA(S) Tutto cambierà”
Avrebbe sintetizzato così Raffaella Carrà se avesse partecipato alla “conferenza di verifica” della variante al PGT “area ex-Q8” svoltasi lunedì 22 maggio fra le stanze del Comune di Sesto Calende.

Ma che cos’è la tanto dibattuta VAS? Non è altro che un processo di valutazione dell’impatto ambientale in campo urbanistico uno strumento che pone attenzione agli aspetti ambientali e alla sostenibilità, consentendo di mettere a confronto scenari e soluzioni diverse e di adottare quelle a minore impatto.

La conferenza era stata indetta dal Comune che riteneva che alcuni pareri degli enti competenti fossero meritevoli di approfondimenti, anche in relazione a dati del Rapporto Preliminare dell’Impresa che non sono univoci ovvero non sono espressi nella loro intera completezza e pertanto sono tali da non poter essere interpretati con esattezza.

Si sono confrontati da una parte la Provincia e il Parco del Ticino, dall!altra i progettisti della “Tower”, in mezzo, i tecnici comunali cioè coloro che dovranno decidere se assoggettare o meno il progetto a VAS tenendo conto delle osservazioni degli enti. Purtroppo il comune ha escluso formalmente dalla conferenza gli esponenti di Legambiente che pure avevano presentato un approfondito contributo che avrebbe dovuto essere discusso. Erano presenti anche i gruppi consiliari di minoranza Insieme per Sesto e Sesto2030.

La conferenza si apre con una breve introduzione del Comune in merito alle finalità della conferenza stessa, ma nei fatti a condurre la riunione è il progettista dell’impresa.
Contrariamente alle attese e allo scopo della riunione costoro non danno nessuna risposta e informazione aggiuntiva sugli elementi che il Comune stesso aveva dichiarato poco chiari. Gli esponenti di Provincia e Parco del Ticino, entrano nel merito delle questioni ribadendo le criticità ravvisate nel progetto già esposte nei pareri inviati nelle fasi precedenti. Criticità riconducibili alla verifica del corretto carico insediativo che la variante non considera, come invece impone la norma, facendo erroneamente riferimento alla VAS del PGT del 2009.

Non si hanno risposte nemmeno rispetto alle osservazioni sul paesaggio, nessuna integrazione della documentazione, giudicata carente anche dalla Sovrintendenza, con nuove vedute né vi è la verifica della quota del piano terra del progetto (che è più alta del lungo fiume).
Si conclude senza una risposta, nemmeno dai tecnici del Comune, alla richiesta della Provincia e del Parco di una comparazione degli scenari urbanistico-quantitativi e urbanistico-ambientali.

Solo alla fine della conferenza, quando diventa evidente e imbarazzante il fatto che il progettista è anche arbitro della seduta decidendo quando e a chi dare parola, vengono raccolti contributi di Legambiente che espone ulteriori criticità rispetto al progetto: e presenta nuovi rendering che mostrano l’imponenza e l’impatto del progetto in prospettiva rispetto alle vedute dalle vie del centro (Via San Bernardino e Piazza De Cristoforis).

La canzone della “Raffa Nazionale”, diceva poi / “Restare fermi non si può / Mi butto nella mischia / Oh…Chissà se VA… chissà se VA (S)!”

Ora la palla è nel campo dei tecnici comunali, che non potranno ignorare i pareri ricevuti, anche perché sono loro che hanno scritto le norme in cui si raccomanda e prescrive di non modificare eccessivamente la morfologia e caratteri del paesaggio e dello skyline.

Dovranno prendere una decisione non in merito al progetto, ma alla sua verifica e comparazione con altre soluzioni, cosa che si può e si deve fare di fronte ad una proposta che potrebbe segnare definitivamente il profilo e non solo della Sesto Calende dei prossimi anni.

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