I vestiti di Benetton ai poveri. Chiude lo storico negozio di Sesto

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SESTO CALENDE – «Non si butta via niente, solo l’irrecuperabile». Niente di più vero, secondo l’assessore ai Servizi Sociali di Sesto Calende, Jole Capriglia. E sono i fatti a testimoniarlo: tutti i vestiti rimasti invenduti nei tre negozi Benetton e Sisley – in via Roma, in piazza de Cristoforis e a Laveno Mombello – sono diventati oggetto di beneficenza. E sono stati consegnati all’associazione sestese San Vincenzo De Paoli, con sede nel cortile della parrocchia. In qualche modo una consolazione, che ha reso la chiusura definitiva dei tre punti vendita della nota catena d’abbigliamento un filo meno amara. Infatti, con un messaggio lanciato sui social lo scorso 31 marzo, le titolari Nicoletta e Maurizia Bellorini annunciavano la resa di fronte alla crisi Covid. E alle numerose restrizioni.

«Un lavoro straordinario»

«Il giorno della chiusura – racconta Capriglia – le titolari mi hanno chiamata per capire come fare con gli articoli che occupavano ancora gli scaffali». L’idea è stata subito l’associazione San Vincenzo. Sì, perché «fanno un lavoro straordinario: recuperano la merce, la lavano – se sono usati – e poi la donano alle famiglie in difficoltà». Ma soprattutto «i volontari fanno parte di un sistema che lavora in simbiosi con i Servizi Sociali, che controlla la rete delle famiglie più bisognose». Ora, in questo senso, il prossimo passo sarà la distribuzione, sulla base delle esigenze e delle richieste. «Anche quest’iniziativa fa parte dell’economia circolare: solo l’irrecuperabile viene buttato via, il resto può essere riutilizzato a fin di bene». E se di marchio Benetton si parla, nulla verrà gettato.

Il vecchio caso dei contenitori Humana

Il metodo scelto, ricorda Capriglia, si ricollega al caso cassonetti Humana sollevato la scorsa estate. Si era creato uno stato di degrado, perché i vestiti venivano abbandonati – insieme ai rifiuti – intorno ai contenitori, che invece servivano alla raccolta. Ai tempi erano posizionati in piazzale Cardinal Dell’Acqua, poi spostati alla piattaforma ecologica. «Durante lo spostamento dei cassonetti, consigliavo proprio l’associazione San Vincenzo per riciclare gli abiti: una soluzione che ha sempre dato buoni risultati».

Stroncati dalla pandemia

Gesti di solidarietà, che sono però la diretta conseguenza alla difficile situazione che molti commercianti stanno affrontando in questo periodo. I negozi Benetton e Sisley di Sesto ne sono un esempio. Dopo 33 anni di attività, le titolari hanno dovuto cedere al peso della crisi Covid. Ne ha parlato così Capriglia, in uno sfogo pubblicato sui social: «Un’attività che ha chiuso i battenti dopo tantissimi anni di accoglienza, sempre con il sorriso nei confronti di una clientela sempre più numerosa. Ma che la pandemia ha fisicamente stroncato». Ringraziando, ora, «per il grande atto di generosità nell’aiutare molte famiglie sestesi, che si trovano in situazioni di forte disagio».

A Sesto tornano i cassonetti Humana. All’interno della piattaforma ecologica

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