Sgombero, i Sinti di Gallarate chiedono tempo. Il sindaco: «Voglio fatti concreti»

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GALLARATE –  Il tanto atteso confronto a Palazzo Borghi tra il sindaco Andrea Cassani e i Sinti del campo nomadi di via Lazzaretto si è concluso oggi, 23 novembre, senza un accordo. La delegazione, presente con il loro nuovo avvocato Pietro Romano, ha richiesto una proroga dello sgombero per «motivi umanitari» al 10 gennaio, abbattendo solo la parte degli immobili che loro ritengono essere quelli abusivi. Una richiesta che non ha convinto il primo cittadino: «Tutti i beni presenti sull’area sono abusivi, e non solo una parte. E se il termine del 10 gennaio è solo un modo per prendere tempo, non ci interessa. Vogliamo fatti concreti. Ho chiesto loro, per esempio, di andare lunedì in Provincia e fare richiesta per il trasporto eccezionale delle case mobili».

Qualcuno se n’è già andato

Così come spiega una nota ufficiale diramata da Palazzo Borghi, le prime famiglie delle 24 presenti in via Lazzaretto se ne sono già andate: «Il Comune saluta con particolare favore gli allontanamenti spontanei finora attuati e quelli che si intenderanno intraprendere. Ma, per differire il termine che interrompa il conto alla rovescia per l’invio delle ruspe, pretende fatti concludenti e non parole o promesse. Fatti che devono consistere in un crono programma vincolante, nel quale mettere bene in chiaro i tempi della partenza di ognuno degli abusivisti edilizi, da fare pervenire in Municipio in tempi brevissimi. Più in dettaglio, siano spostate da subito le roulotte, stesso discorso per le casette mobili entro le sagome previste dal codice della strada. Per le case mobili fuori sagoma sia presentata entro lunedì 26 novembre alla Provincia di Varese la domanda di autorizzazione al trasporto eccezionale. Queste sono le richieste che, se soddisfatte, dimostrerebbero la reale volontà di abbandonare veramente le piazzole di via Lazzaretto 50. I Sinti hanno manifestato la loro contrarietà a spostarsi prima del 10 gennaio. Con queste premesse è del tutto evidente che nessun accordo è raggiungibile».

Lunedì montano le tende

Cassani annuncia infine che lunedì verrà allestita con delle tende un’area provvisoria che accoglierà temporaneamente, in caso di sgombero, le persone in situazione di fragilità sociale. E’ la soluzione adottata per chi, quando arriveranno le ruspe, non ha realmente una soluzione abitativa alternativa.

Denuncia per crimini contro l’umanità

L’esito dell’incontro non ha soddisfatto l’avvocato Romano, che nel pomeriggio ha diramato la seguente nota: «Nessuna pretesa è stata avanzata al sindaco se non una richiesta umanitaria. Sulla scorta del principio della “ pietas” ,forse sconosciuta al sindaco,un atto di umanità nei confronti di 40 bambini inermi i quali sono dovuti ricorrere alle cure di un supporto psicologico per il terrore radicato dal clamore delle ruspe. Bambini gallaratesi perfettamente e giuridicamente riconosciuti come tali nel tessuto sociale,dai loro compagni di scuola,amici ed insegnanti.
L’atto di umanità richiesto conteneva i giusti contrappesi e cioè lo sgombero volontario, di tutte le strutture fisse esistenti a cure e spese dei sinti oltre al trasloco delle roulotte,visto che già cinque famiglie si sono già allontanate volontariamente dal campo. Il tutto con allegazione, da depositarsi nei prossimi giorni,della prova dell’inoltro,presso la provincia,di richiesta di autorizzazione di trasporto eccezionale delle casette semi-mobili. Il tutto nell’interesse della città.
A riprova della assoluta ragionevolezza di tale proposta valga considerare come ,a fronte del diniego manifestato dal Sindaco,dieci minuti dopo la conclusione dell’incontro,il sottoscritto avvocato è stato raggiunto, nel proprio studio, dal comandante dei vigili, debitamente autorizzato dal primo cittadino, e invitato formalmente a proseguire nella proposta istanza per trovare la quadra della spiacevole situazione.
Prendo atto dell’ennesimo dietrofront del sindaco, il quale con il proprio intento di voler mostrare i muscoli ,non comprende il rischio di un surriscaldamento della situazione,a cui mai si darà risposta con qualsivoglia atto di violenza o contrario al rispetto dei principi di legalità di cui il sottoscritto è garante del massimo rispetto.
Tale modo di agire non è nell’interesse della città ,correndo il rischio che i sinti stazioniono, in maniera errante, sul territorio gallaratese,con evidente disagio per la popolazione.
Rebus sic stantibus non rimane altra alternativa a quella di sporgere formale atto di denuncia-querela nei confronti del primo cittadino e di tutta la giunta,per crimini contro l’umanità,nei confronti i minori e anziani,stante la vigenza della direttiva europea n.1712011 in vigore fino al 2020.
Sempre disponibili ad una soluzione umanitaria e di buon senso,non verranno più accettati soprusi da una amministrazione che non sta agendo nell’interesse dei cittadini».

Malpensa24 ha lanciato un sondaggio per sondare l’opinione pubblica sullo sgombero. La domanda è: «E’giusto sgomberare il campo nomadi di Gallarate?».

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Sgombero sinti gallarate – MALPENSA24