Si chiama “Popolo, Riforme e Libertà” il gruppo unico di Farioli in consiglio a Busto

BUSTO ARSIZIO – Si chiamerà “Popolo, Riforme e Libertà” il gruppo unico dei moderati e riformisti in consiglio comunale a Busto Arsizio: riunisce i due eletti delle due liste che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Gigi Farioli (Giuseppe Ferrario per i Civici Liberali e Popolari e Giuseppina Lanza per I Riformisti), con lo stesso ex sindaco, anch’egli eletto consigliere, che sarà capogruppo. «È la conferma di un percorso per la creazione di una solida area liberale, cristiana e riformista alternativa ad ogni populismo o sovranismo» spiega il nuovo gruppo in una nota.

Il nuovo gruppo

Dopo il “Polo delle Libertà” riesumato da Forza Italia a Varese, ecco che a Busto nasce un nuovo gruppo che richiama vagamente ad un “Popolo delle Libertà” condito in salsa riformista. È il gruppo unico della coalizione che ha sostenuto Gigi Farioli, che ne diventa capogruppo in consiglio comunale. Una scelta annunciata fin da subito, ufficializzata alla vigilia della prima seduta dell’assemblea civica in programma per martedì 9 novembre in sala esagonale. Il gruppo avrà tre consiglieri e si siederà in aula al fianco di Busto al Centro, monogruppo formato da Gianluca Castiglioni con cui era stata avviata una discussione per una formazione unica, con Farioli che aveva avanzato la proposta di coinvolgere anche Forza Italia.

Il comunicato di Popolo, Riforme e Libertà

Nella giornata odierna (5 novembre, ndr) gli eletti nelle liste Forza Busto-Civici Liberali e Popolari e I Riformisti-Lavoriamo per Busto hanno comunicato di costituire un gruppo consigliare unico che prende il nome di Popolo, Riforme e Libertà e che avrà come capogruppo consiliare Gigi Farioli. Il gruppo è quindi costituito da Giuseppe Giovanni Ferrario e Giuseppina Lanza oltre al già citato Farioli e come tale sarà presente in consiglio comunale a far data dal suo insediamento. La decisione conferma la determinazione e la coerenza col percorso politico culturale per la creazione di una solida area liberale, cristiana e riformista che ponga a proprio riferimento i principali filoni culturali alla base dell’Europa dei popoli e dell’agenda Draghi decisamente alternativa ad ogni populismo o sovranismo di sorta in salsa locale e nazionale.

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