Silighini: «La chiusura dei cinema è la tomba del settore: Conte ci aiuti»

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SARONNO – In seguito al coprifuoco stabilito dall’ordinanza di Regione Lombardia di giovedì 22 ottobre i cinema si sono visti costretti a cancellare le proiezioni in programma o a modificarne gli orari. Ma, alla luce di quanto lascia presagire il contenuto del prossimo Dpcm, atteso per domani, domenica 25, si va verso una chiusura delle sale. Oggi Luciano Silighini Garagnani, presidente della Alto Milanese e Saronno Film Commission, nonché titolare di The Silighini Company Llc, Lsg Productions Llc e Rre International Llc, con una lettera aperta si è rivolto al premier Giuseppe Conte denunciando lo stato di difficoltà in cui versa il settore.

Alla luce di ciò che trapela dal nuovo dcpm, si va verso una nuova serrata dei cinema. Questa seconda chiusura è il colpo mortale alla nostra professione, alla nostra attività. Set chiusi che a questo punto non riapriranno più, pellicole che non vedranno più il buio della sala ma lasceranno solo buio intorno a un settore che questa volta sarà costretto a subire un danno irreparabile e, senza un aiuto concreto alle piccole e medie imprese cinematografiche, non riuscirà a sopravvivere.
Questo è un duro colpo, forse peggiore di quello della scorsa primavera perché molte imprese avevano deciso di scommettere sulla ripresa, riaprendo set e comprando nuovi film da distribuire. Un colpo che danneggerà anche le grandi società, che senza la sala saranno costrette a interrompere le collaborazioni con le innumerevoli realtà indipendenti.
Un domino mortale: è il momento che lo Stato aiuti la settima arte, finora ignorata da provvedimenti specifici. Il cinema italiano rischia di morire risucchiato, tra l’altro in piccola parte, da piattaforme on demand multinazionali che seppelliranno le realtà indipendenti oggi rappresentanti l’85% delle produzioni italiane: il profumo delle poltroncine, dei pop corn, la magia del buio sarà solo un ricordo.
Siamo tutti convinti che la cosa primaria sia salvaguardare le vite umane, ma noi operatori artistici chiediamo al premier Conte un aiuto specifico per il nostro cinema, fatto di società e un numero immenso di partite iva che rischiano la chiusura: mai come ora è vitale.

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