Il sindaco di Solbiate Melis: «Mi attaccano perché faccio rispettare la legge»

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SOLBIATE OLONA – Un teorema contro il sindaco. Luigi Melis non usa esattamente il termine “teorema”, che però risulta il più azzeccato per spiegare in una parola il concetto che lui stesso esprime: «Cercano di attaccarmi in tutti i modi, ma non riuscendoci sul piano amministrativo, lo fanno  utilizzando la magistratura e sul piano personale».

Davanti all’avviso del prolungamento di una serie di indagini in corso, che sono state notificate a 7 persone, tra questo il vicesindaco e, appunto il sindaco, Melis precisa: «E’ chiaro che è un attacco nei miei confronti. Proprio come quanto successo per il caso dell’assistente sociale del Comune che poi venne arrestata. In quel caso noi segnalammo che c’erano cose che non andavano. E al termine della questione ci fu un esposto contro di me. Insomma è il metodo che i soliti ignoti, ma sarebbe meglio dire noti, hanno utilizzato da quando sono sindaco».

Sono, infatti, una decina gli esposti che nel corso dei due mandati hanno visto Melis e la sua amministrazione nell’occhio del ciclone. «Ma – spiega il sindaco – tutti sono finiti in nulla. Perché noi abbiamo sempre fatto applicare la legge. Anche in questo caso sulla questione delle feste. Evidentemente però questo nostro modo di operare nella legalità e nella trasparenza dà fastidio a qualcuno. E che usa lo strumento degli esposti perché siamo inattaccabili. Ma questa gente sappia che noi continueremo a essere intransigenti su regole da rispettare e leggi da applicare».

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