Fattorie Visconti di Somma, il Comitato protesta: «Da 7 anni solo promesse»

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SOMMA LOMBARDO – «Lavori non se ne vedono. E fino a quando non si vedranno? La responsabilità della progressiva perdita di questo bene pubblico è in carico a chi dovrebbe occuparsene». Puntuale, in occasione della Fiera del Castello di Somma Lombardo, il comitato Fattorie Visconti torna alla carica sul recupero dell’antico edificio di piazza d’Armi. Come ogni anno, ci sarà lo stand durante la manifestazione simbolo degli eventi in città. E le critiche sulle lunghe tempistiche previste per il rilancio dello storico complesso non si placano.

Quando

Il Comitato parte dall’inizio, dal 9 novembre 1988. Ovvero «quando le Fattorie Visconti sono diventate un bene pubblico: quanto tempo è passato?». Poi un salto al 18 settembre 2016, «l’ultima volta che i sommesi hanno potuto rientrare nel complesso ricevendo la promessa di farle finalmente rivivere per la città: sono passati solamente 7 anni». Ma per il recupero dell’antico edificio, «il tempo scorre molto lento: è del maggio 2022 la promessa di procedere, almeno, all’urgente messa in sicurezza». Una notizia, sottolineano, «annunciata pubblicamente e messa nero su bianco nei bilanci e nei programmi comunali del 2023, come opera da finanziare tramite un mutuo. Che però non risulta ancora acceso. È passato più di un anno». Poi il riferimento, più recente, al consiglio comunale del 27 luglio scorso: «Abbiamo appreso che bisogna verificare tutte le prescrizioni della Soprintendenza». Una serie di tappe, con il risultato che «lavori ancora non se ne vedono».

Bachicoltura e tradizione in Fiera

Anche quest’anno, il Comitato sarà alla Fiera con uno stand. Per riproporre il tema della coltivazione del baco da seta, «una delle peculiarità produttive delle Fattorie Visconti alla fine del 1800». Già all’edizione del 2016 erano stati esposti oggetti di cultura contadina e strumenti del lavoro quotidiano dell’epoca. In particolare della sezione bachicoltura, grazie alla raccolta del collezionista Luciano Genoni. E anche in altra occasioni avevano raccontato le «radici identitarie locali» rievocando antichi mestieri con installazioni artistiche. Ora, a supportare questo viaggio nel tempo ci sarà la società agricola Mooroon («che non a caso si pronuncia murun, termine dialettale del gelso»). L’azienda gallaratese è nata con lo scopo di «recuperare la gelsibachicoltura e dare un contributo alla filiera serica italiana in un processo di crescita sostenibile». Un’iniziativa che la Pro Loco sommese ha accolto, lanciando – domani, 17 settembre – laboratori didattici gratuiti (alle 10, alle 11.30, alle 14, alle 15.30, alle 17). Inoltre verranno presentati reading teatrali dal “Filugello”, poemetto in endecasillabi sul baco da seta del 1752. Il Comitato ha poi partecipato a un contest del Fai – “Narrate, gente, la vostra terra” – che celebra i luoghi del cuore in un podcast che verrà divulgato sui canali social, insieme a un video.

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