Somma, il Pd resta senza la sua casa. Chiusa la sede

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SOMMA LOMBARDO – L’insegna è già stata rimossa e i locali che per ben due volte hanno ospitato il momento in cui Stefano Bellaria è diventato sindaco, riportando il centrosinistra al governo della città, sono vuoti. «Il nostro circolo ha deciso di rinunciare all’utilizzo della sede che da sette anni occupava», annuncia il segretario del Partito democratico di Somma Lombardo, Angelo Ruggeri.

Le spese di gestione

Ogni volta che chiude la sede di un partito, qualunque esso sia, è uno spazio di dialogo, di confronto e di partecipazione che viene a mancare in città. Il Pd aveva inaugurato la sua prima sede in via Mameli a marzo 2010, alla presenza di Enrico Letta, per poi spostarsi poche vetrine più avanti, dove è rimasto fino a oggi. I dem, insomma, una casa a Somma ce l’hanno sempre avuta. Ora non più. Ruggeri motiva così la scelta: «La contrazione delle entrate della Festa Democratica che per tutti questi anni ci ha consentito di fare fronte alle spese di gestione, e dal 2019 la sopraggiunta impossibilità di svolgere la Festa stessa ci hanno imposto la strada percorsa».

Autotassazione

Non ha funzionato nemmeno l’autotassazione, sperimentata lo scorso anno. «In questa sede il 9 Gennaio 2020 si è tenuto il congresso di fondazione del circolo cittadino dei Giovani Democratici. Proprio per consentire ai Gd di poter avere una sede nella fase di avvio della loro esperienza, in circa trenta persone lo scorso anno ci autotassammo in forma straordinaria per far fronte a un anno di affitto (tutti regolarmente registrati dal 2010). L’anno del Covid ha in parte vanificato questa sottoscrizione». Per il futuro, il segretario cittadino lascia uno spiraglio di speranza: «Le sezioni di possono anche chiudere, poi si riaprono, come a molti di noi è capitato, in situazioni differenti».

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