La piscina di Somma ha riaperto tra disservizi e polemiche

piscina somma lombardo

SOMMA LOMBARDO – La piscina di Somma Lombardo ha riaperto da meno di una settimana. E sui social già piovono polemiche. Il motivo? Costi e recuperi. La chiusura forzata – e improvvisa – a causa dell’emergenza sanitaria dell’impianto comunale gestito da Spes Sport ha creato senza dubbio scompensi a chi lo scorso anno aveva pagato un abbonamento. In risposta, ora che finalmente il ritorno in vasca è consentito, fra le offerte sono stati previsti degli accorgimenti per riequilibrare i conti. Che ovviamente vanno considerati caso per caso, in base al tipo di spesa sostenuto prima dello stop totale. Ma la situazione generale che sembra essersi venuta a creare è una: confusione.

Fioccano polemiche

Quando Spes Sport – Ssd di Spes, società pubblica 100% di proprietà del Comune –  è stata in mano all’ex amministratore Luca Soligo, un fatto del genere non si è mai verificato. Anzi, l’impianto natatorio di Somma Lombardo è letteralmente rifiorito dopo aver sfiorato la chiusura definitiva nel 2015.
Ma oggi, pandemia a parte, con la nuova gestione il malumore che si registra fin da subito è evidente. A dare il la a questo dibattito è un cittadino sommese. «Telefono per avere informazioni – scrive su Facebook – e per ripartire chiedono subito 30 euro di quota annuale e visita medica. Ho frequentato tre mesi e non capisco dove siano andati a finire gli altri nove: invece di maturare un credito, dobbiamo pagare». Un post che ha di fatto aperto una vera e propria discussione, dove ognuno ha condiviso la sua opinione. I social sono per loro natura una polveriera. C’è chi dice che «anche l’anno scorso abbiamo pagato 30 euro più la visita medica. E abbiamo frequentato la piscina un mese». E c’è chi invece si trova spiazzato, cercando di capire come muoversi per riprendere l’attività senza perdere la parte di quota già pagata. E mai utilizzata. La domanda, generica ma condivisa, è: ho pagato, devo pagare ancora? E le polemiche fioccano.

Gli aumenti

La questione, inoltre, ha un’altra sfumatura. Riguarda l’inevitabile aumento – anche se di poco – dei prezzi sul nuoto libero e, di conseguenza, dei pacchetti da dieci ingressi. Mentre gli abbonamenti restano invariati. Lo ha spiegato di recente l’attuale presidente di Spes Sport, Stefano Maggiora. In ogni caso, ciò che spicca è il sentimento percepito dai commenti: disorientamento. Per alcuni, la quota sull’abbonamento costa 30 euro. Altri si ricordano 10. Insomma, non si trova una quadra comune, se non che «la quota di iscrizione pagata già l’anno scorso potevano risparmiarsela». Fino al «è una presa in giro».
Proprio per la sua natura pubblica, infatti, la Spes Sport ha sempre privilegiato il rapporto con l’utenza, tenendo calmierati i costi e facendo scelte gestionali anche fuori mercato per marcare il proprio spirito di servizio e differenziarsi dagli altri impianti in cui la gestione è in mano a operatori privati. Ma forse qualcosa è cambiato.

Riapre la piscina a Somma. Salgono i costi sugli ingressi del nuoto libero

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