Roberto Boriolo, 50 anni nel mondo del calcio: «Il Coarezza vale una vita intera»

somma roberto boriolo calcio coarezza

SOMMA LOMBARDO – Oltre 50 anni dedicati al mondo del calcio locale. Con passione, impegno e voglia di creare qualcosa che rimanesse scritto nello storico sportivo di Somma Lombardo. Roberto Boriolo oggi ha 76 anni e ha deciso di ripercorre i passi che, non senza emozione, si riassumono così: «Per me l’Ac Coarezza significa una vita intera». Tra obiettivi raggiunti, ostacoli da superare e collaborazioni con i Tre Leoni della Sommese. Ma anche momenti di condivisione sociale, oltre che agonistica, fino ai progetti dal taglio internazionale. Tutto inizia nel 1969, quando la piccola frazione che si affaccia sul fiume Ticino annunciava la nascita di una nuova società da portare sul rettangolo di gioco. E il suo fondatore se li ricorda bene «i sacrifici» fatti.

somma roberto boriolo calcio coarezza

Boriolo e il calcio a Somma

Boriolo, chi non lo conosce? In linea di massima, è la risposta che danno tutti i sommesi che abbiano avuto un qualsiasi contatto col calcio in città. Generazioni intere: padri prima, figli poi. E ora le nuove leve. Il Coarezza è stata la scuola che ha dato i primi spazi ai giovanissimi che si preparavano a sognare i grandi campi. Ma è stata anche un’opportunità per chi, semplicemente, volesse assaggiare lo sport più amato da tutte le realtà italiane.
Parte dall’inizio, Boriolo, quando a fine degli anni Sessanta, appena dopo il fallimento della società Fiorella, «insieme a don Vittorio Orlandi abbiamo preso l’impegno di rimettere in piedi il campo di Coarezza». Un piccolo riquadro di terra – ai tempi privato, poi passato in mano al Comune – che si staglia fra i boschi. Da lì, è iniziato il percorso della nuova società.

somma roberto boriolo calcio coarezza

Gli anni di crescita

Il ricordo va ai primi tempi, quando «c’erano solo due o tre categorie». E quando la scuola calcio veniva ancora etichettata con l’acronimo Nagc (Nucleo addestramento giovani calciatori). Poi la crescita negli anni, al punto che i progetti messi sul tavolo hanno portato a chiedere nuovi spazi da dare ai giocatori. Complice anche la vittoria che aveva aperto le porte per approdare in seconda categoria: era la stagione 1988-89. Quell’anno, la scelta ricadde sul capoluogo, nel posto poi intitolato a Franco Pedroni. Ma inizialmente non ci fu l’ok per spostarsi in via Puccini, obbligando a ripiegare su altre soluzioni: «Ci allenavamo a Coarezza e le partite le disputavamo a Mercallo, con un affitto di 100mila lire da pagare a ogni incontro». Il via libera arrivò nei primi anni Novanta, quando la Sommese – società ben più antica, nata nel 1920 e fresca di centenario lo scorso anno – si spostò in via Novara, nello stadio che oggi porta il nome di Carlo Mossolani. Gli stessi anni in cui si firmarono le prime collaborazioni tra le due società sportive in città, che «prevedevano anche uno scambio di giocatori in caso di necessità». Fino alla «fusione». Era il 1996 e «il settore giovanile del Coarezza fu assorbito dalla Sommese, proprio per aiutare a superare un momento di difficoltà». Alla guida dei rosso-blu c’era Ciro Intermite, volto storico per almeno due decadi, che divenne così il vicepresidente dei Tre Leoni. «Il Coarezza rimase in autonomia, con solo la prima squadra, e la società venne gestita da Roberto Pegoraro in quel periodo».

somma roberto boriolo calcio coarezza

«I più bei ricordi»

Proprio la stagione 88-89, è diventato uno dei «più bei ricordi», non nasconde il fondatore. Per la vittoria del campionato, certo. Ma anche perché era l’anno – l’unico – che ha visto Boriolo presidente. In genere, infatti, la carica veniva delegata a terzi, preferendo fare parte solo del team dei dirigenti. A questo, si aggiunge l’altro momento più alto. Che è poi un’esperienza, portata avanti «per oltre dieci anni». Si tratta di una specie di scambio culturale: i giovani calciatori del Coarezza, armati di borse e valigie, partivano alla volta dell’Olanda, per raggiungere la società Den Helder. A loro volta, alternandosi, gli olandesi venivano ospitati in Italia. A chiudere, «l’emozione di vincere un campionato regionale con la Juniores, nella stagione 2005-2006».

somma roberto boriolo calcio coarezza

Gli ultimi anni

Il calcio da alcuni tempi è stato messo da parte. Oggi fa il nonno e sfoglia un vecchio album intitolato “Ricordi Ac Coarezza”. Ci sono foto, di tutte le categorie che negli anni hanno indossato la divisa rosso-blu, e articoli di giornale che hanno raccontato i successi e i momenti clou vissuti dalla società. Solo negli ultimi anni si è staccato dal “suo” Coarezza, per una breve parentesi a Castelletto Ticino. Fino all’emergenza Covid, la ghigliottina che ha costretto a chiudere il sipario e salutare questo mondo. Perché c’è voluta una pandemia per allontanare Boriolo dal calcio.

Il calcio unisce Somma al Belgio con il trofeo Nivelles

somma roberto boriolo calcio coarezza – MALPENSA24