Somma e i rapporti con i quartieri. Per il 53% dei segretari manca comunicazione

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SOMMA LOMBARDO – Dalla capacità di comunicazione fra l’amministrazione comunale e le segreterie di quartiere a Somma Lombardo, al sistema di coordinamento tra i vari segretari. Ma anche le procedure e i tempi di realizzazione degli interventi valutati nel bilancio partecipato. Fra tutte le voci, queste sono le «più dolenti» secondo Claudio Brovelli, presidente della Commissione Partecipazione riunita ieri, 7 aprile. O meglio, questo è quello che emerge dal questionario che negli ultimi giorni è stato distribuito ai vari rappresentanti dei rioni sommesi, con l’obiettivo di raccogliere opinioni e suggerimenti sui temi principali che riguardano la città. E sui rapporti tra chi la rappresenta, in tutte le sue parti.

Una comunicazione poco efficace

Nello specifico, sono tre le categorie analizzate: i rapporti con l’amministrazione del sindaco Stefano Bellaria e la gestione delle assemblee, il confronto fra segretari di quartiere e, infine, il bilancio partecipato. Un sistema di valutazione semplice, in una griglia di voti che vanno da 1 a 5, da pessimo a ottimo. In generale, i rapporti con il Comune «sono sopra la sufficienza, intorno al 3.34 di media», ha precisato Brovelli. Ma stonano un po’ i numeri che mettono in relazione l’amministrazione con i segretari di quartiere. E lo dimostra il 53% di insufficienze che hanno marchiato questa voce del questionario. Secondo alcuni suggerimenti, «si avverte la necessità di una comunicazione più efficace, con l’ipotesi di selezionare un interlocutore unico per ogni quartiere, che faccia da portavoce». A cui si aggiunge l’ipotesi che «le informazioni, in generale, arrivino per email al referente indicato. E ottengano quindi delle risposte entro un tempo limite da stabilire».
Fra i segretari dello stesso quartiere non ci sono problemi. Ma «sembra che qualcosa non funzioni con il coordinamento dei vari referenti, inteso come capacità di relazionarsi fra segretari di quartieri differenti».

Il bilancio partecipato

Il bilancio partecipato viene apprezzato da tutti: dall’amministrazione ai referenti di rione, ma anche dagli stessi sommesi, «che hanno la possibilità di partecipare attivamente alle iniziative previste per la città», ha sottolineato in più occasioni Bellaria. Ma secondo i pareri del questionario, ancora si zoppica su procedure e tempi di realizzazione. E lo dimostrano i 12 voti su 18 che hanno puntualizzato proprio sulle tempistiche degli interventi. Non solo, fra le richieste anche di «cambiare il criterio di proposta, dando più spazio alle iniziative di maggiore interesse». Anche perché, secondo gli ultimi aggiornamenti pre-Covid, pare si sia ridotta la partecipazione da parte dei cittadini alle assemblee, durante le quali si discute anche il bilancio.
E ancora: ciò che spicca è la proposta, ben accetta, di «non creare aspettative, nel caso di opere che non possano essere realizzate in tempi brevi». A chiudere, «il giudizio più negativo», in base alle osservazioni inviate: «Aver unito più quartieri per il bilancio partecipato non è considerata una buona idea. La richiesta implicita, ora, è di tornare a valutare interventi per ogni singolo rione».

Ora la prima riunione di coordinamento

Ora l’idea è organizzare entro la fine d’aprile una riunione di coordinamento dei segretari, come previsto dal regolamento di quartiere. «Mi sembra giusto perché le risposte dei segretari nel questionario sono rappresentative e le osservazioni sono circa la metà. Quindi volevo approfondire con tutti i referenti di quartiere i punti segnalati come critici».

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