«Coltivava talenti». Il ricordo di Antonio Pitrelli nella targa al PalaSomma

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SOMMA LOMBARDO – «Chissà quante volte ha attraversato questa porta. Chissà quante volte ha fatto queste scale». Una suggestione, che prende forma nella mente del sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, e di tutti quelli che oggi – 26 novembre – erano presenti alla cerimonia di inaugurazione della targa in memoria di Antonio Pitrelli, scomparso lo scorso 11 marzo. Il suo nome, adesso, è inciso su una placca appesa all’ingresso del Palasomma, il luogo che più rappresentava un uomo di sport. Ma non solo. Era un professore, un maestro, una guida per generazioni intere. E nessuno, aldilà di una giornata dedicata a lui, se lo dimentica.

I gesti che raccontano Pitrelli

La moglie Rossana e la figlia Mila ascoltano e si concedono un sorriso di gratitudine. A loro l’onore di (ri)scoprire il nome di un marito e di un padre. E anche se il ricordo è doloroso, «oggi è una giornata di gioia e riconoscenza», le parole del primo cittadino. «Non avevo dubbi che ci sarebbe stata tanta gente: Antonio era una persona speciale». Insegnante alle scuole medie e direttore sportivo dell’associazione sportiva Ken Kyu Kai, Pitrelli dispensava consigli e spronava a migliorare. Sempre in linea con i valori promossi da un’arte marziale nobile come il judo. «È bello pensare alla manifestazione a livello nazionale che, proprio qui, organizzava ogni anno. Chiamando atleti da tutto il mondo». Ma soprattutto, «è bello il ricordo di Antonio che, ai campus estivi, si faceva promotore di iniziative per pulire l’area del Palasomma quando i ragazzi, riunendosi la sera, lasciavano sporco. Non seguiva la linea dura: lasciava biglietti, li incontrava. Ecco, in questi gesti è racchiusa la figura di Pitrelli».

Un targa, quella dedicata al maestro, che parla di talenti e della capacità di coltivarli. «Che, nel suo caso, era una dote innata. Tutti abbiamo bisogno di incontrare persone che ci danno il la per partire. È una fortuna per chi ha avuto la possibilità di incontrarlo lungo il proprio cammino».

I ricordi, gli omaggi

Al suo fianco, Franco Ghiringhelli. Che non è solo il primo cittadino di Oggiona con Santo Stefano, è anche il “sindaco cintura nera”. Lui, che indossa ancora oggi il judoji per partecipare a competizioni internazionali, era amico di Pitrelli. Vivevano insieme il mondo dello sport e questa disciplina. «Per tutti noi, era il “Pit”. Ma in particolare era un uomo instancabile. Un vulcano dalla fantasia incredibile».

A chiudere, l’assessore Edoardo Piantanida Chiesa (Sport): «Lo ricordo con un piacere estremo. Quando si metteva in testa di raggiungere un obiettivo, non mollava. Ho avuto sempre grande supporto da lui, con le sue idee anche rivoluzionare. Una targa è doverosa, vediamo se in futuro si potrà fare altro».

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