Due anni per operarsi, un anno per un esame. Attese shock in ospedale a Busto

Un anno esatto per prenotare un esame in radiologia a Busto

BUSTO ARSIZIOUn anno e mezzo/due anni di attesa per operare un’ipertrofia prostatica benigna, un anno esatto per prenotare un esame radiologico su suggerimento dell’urologo. Sono i tempi biblici per ottenere una prestazione in ospedale a Busto Arsizio, nelle segnalazioni di alcuni pazienti di urologia. Da sempre uno dei reparti di eccellenza del nosocomio di via Arnaldo da Brescia, ma anche uno dei quelli che ultimamente appaiono più in sofferenza per le carenze di personale.

L’operazione in urologia

La prima segnalazione è a cura di un bustocco di 65 anni, paziente dell’urologia in attesa di essere operato in ospedale a Busto Arsizio: «Sono rimasto molto sconcertato da quanto mi è stato prospettato – confessa, in una lettera firmata inviata alla redazione di Malpensa24tempo di attesa, se tutto va bene, un anno e mezzo due». Per risolvere chirurgicamente un problema di ipertrofia prostatica benigna. Non urgente, ma «quando ci si sente dire che per problemi presenti e con la pandemia purtroppo i tempi di attesa sono questi c’è da restare veramente esterrefatti». Anche perché il paziente bustocco si sarebbe sentito dire che “con una assicurazione potrebbe risolverla facilmente ed in poco tempo”. E qui arriva l’arrabbiatura: «Non sapevo che la sanità di tipo statunitense fosse sbarcata in Italia all’insaputa di tutti i contribuenti che pagano, che hanno pagato e che comunque anche da pensionati pagano ancora tasse e ticket che per alcune fasce stanno diventando sempre più esorbitanti».

L’esame in radiologia

La seconda segnalazione è di un altro bustocco, anch’egli di mezza età, che giovedì 24 novembre si è presentato al CUP dell’ospedale cittadino per prenotare un esame radiologico, prestazione per la quale aveva un’impegnativa dell’urologo. «Mi hanno fissato l’esame il 24 novembre 2023» rivela. Un anno esatto. «Uno fa a tempo a morire – il commento del paziente – questa è l’eccellenza della sanità lombarda».

Attese choc

Niente di nuovo sotto il “sole” della sanità lombarda. Il problema delle liste d’attesa, dopo due anni di lockdown e di ospedali messi sotto pressione dal Covid, è chiaramente una delle emergenze del momento, resa ancor più critica dalle carenze di personale che sconta tutto il comparto, e che in particolare sta mettendo in ginocchio alcuni reparti dell’ospedale di Busto Arsizio. Basti pensare al “caso” dell’ortopedia, con le dimissioni del primario Marco Merlo che hanno suscitato scalpore.

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