L’INCORNATA Cuore di granito, l’Inter di Champions sta con il “Profeta” Spalletti

Spalletti Inter Champions

Fino a pochi giorni fa Luciano Spalletti era l’indiziato numero uno nella lista dei responsabili della crisi Inter, ma la capocciata di Vecino al 92′ che ha consegnato un’incredibile vittoria in Champions alla prima del girone contro il Tottenham, ha rimesso tutto in discussione. Un risultato che ha sparato cemento armato sulla panca nerazzurra. Lui, insieme a Icardi, è uscito vincitore dalla magica notte di San Siro. In 5 minuti il destino del mister, Profeta di Certaldo per i suoi sostenitori, Toto Cutugno per i detrattori visti i tanti piazzamenti, ma mai vincente, si è ribaltato. Sulla vittoria c’è soprattutto il suo marchio. Non tanto per una brillantezza estetica che ancora non s’è vista, e neanche per un’organizzazione complessiva da ritrovare, ma per la generosità e la compattezza che i suoi giocatori hanno messo in campo. Segno tangibile del fatto che lo spogliatoio sta con il Profeta. Lo ha dimostrato giocando una partita granitica contro una squadra forte, molto più quotata, ma terribilmente leziosa. L’Inter ha sofferto, ha resistito quando il Tottenham stava dilagando e alla fine ha vinto una partita meritata sul piano dell’abnegazione. Poche occasioni, ma un cinismo impressionante, al centro di una prestazione che non può essere presa ad esempio per bellezza estetica, ma che deve essere custodita come un gioiello prezioso in uno scrigno. Un.grande viatico per i punti in Champions e per il futuro, d’ora in avanti meno impennato. Gli uomini più criticati hanno dimostrato di essere i punti fermi, l’ossatura su cui ricostruire il prosieguo della stagione: Spalletti, Icardi e Handanovic. Spalletti ha sparso umiltà, facendo scelte poco elettrizzanti, ma molto solide e concrete. Skriniar a destra ha irrobustito la corsia laterale. Vecino, l’uomo dei sogni Champions nerazzurri, ha portato l’acqua in giro per il campo per 90′ soffrendo maledettamente dietro i rapidi centrocampisti inglesi. Ma sul più bello ha spaccato i cuori degli inglesi, regalando fiato a San Siro. Spurs belli come statue neoclassiche, ma fragili come la neve. L’Inter più tosta di Sylvester Stallone in Rambo ha grondato sudore lungo le linee di passaggio degli Spurs, aggrappandosi al portierone sloveno per blindare la porta come un caveau di Zurigo. La squadra ha seguito alla lettera le indicazioni del suo Profeta, ma tanto da domani se le cose non dovessero andare secondo i desideri, si farà molto presto a farlo retrocedere nel bistrattato eterno secondo Toto Cutugno delle panchine. Lo spogliatoio ha detto chiaramente che sta seguendo il suo allenatore e per una notte il fantasma di Conte è stato respinto. Fino alla prossima notte. Ma intanto grande Inter e grande Spalletti.

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