Busto, Rogora: “Sulla rotonda di viale Duca d’Aosta avevamo ragione. Funziona”

busto rotonda rogora

BUSTO ARSIZIO – Non canta vittoria, ma si toglie un sassolino dalla scarpa: «Mi spiace per chi non voleva la rotonda, ma alla prova dei fatti la soluzione funziona». E’ ironico il tono dell’assessore alla Viabilità Massimo Rogora e il suo “dispiacere” è in realtà soddisfazione. «Il timore che la rotatoria all’incrocio tra viale Duca d’Aosta e via Mameli non reggesse al carico di traffico c’era. Però l’intuizione si è rivelata giusta. Certo, all’orario di punta non tutto fila liscio, ma le tempistiche di attesa e i disagi sono ridotti. Tanto più se si pensa alla situazione quando c’era il semaforo. Un delirio».

Test superato

massimo rogora bustoSi sapeva che il vero test viabilistico sarebbe stata la riapertura delle scuole e la ripresa di tutte le attività quotidiane della città. E in queste prime settimane di settembre la nuova rotatoria è stata un po’ l’osservata speciale. Il timore che in quel punto il traffico sarebbe esploso c’era. Così però non è stato. O meglio, non mancano le situazioni critiche, concentrate verso le 8 del mattino, quando a quell’incrocio transita una marea di gente, in macchina e a piedi. «Ma stiamo parlando di una ventina di minuti – sostiene Rogora – per il resto direi che non ci sono grossi problemi. In questi giorni ho più volte monitorato la situazione di persona. Ho parlato anche con diversi cittadini. Qualche critica non è mancata, ma i giudizi espressi sono per lo più positivi. Anche da parte di coloro che erano scettici».

Ora sotto osservazione c’è il senso di marcia del tratto di controviale, lato municipio, che è stato di nuovo ribaltato. «Da lì non passano molte auto, però di fatto abbiamo una strada in più che si immette in rotatoria. Valuteremo la situazione». Anche sulla situazione pedoni l’assessore esprime un giudizio positivo: «Il quadro in generale mi sembra perfino più sicuro rispetto a prima. La presenza di una rotatoria porta le auto comunque a rallentare. A differenza di quando c’erano i semafori col verde. Non sono a conoscenza di situazioni particolari in cui i pedoni hanno rischiato di essere investiti».

I punti critici

Ora sull’asse viabilistico di viale Duca d’Aosta i punti critici restano gli incroci all’altezza del tribunale e quello dei viali Piemonte e Lombardia, dove spesso la piccola rotatoria dei Tre Ponti va in sofferenza. «Vero – continua Rogora – le soluzioni ci sono e anche i progetti di massima. Anche in questo caso, credo, che con due rotatorie si potrebbero risolvere molti problemi. Quella più semplice da realizzare, poiché gli spazi non mancano, è all’altezza del tribunale».

I sensi unici della discordia

Sono parecchie le strade cittadine che dal doppio passeranno a un solo senso di marcia. Per vedere attuata questa rivoluzione, che in particolar modo toccherà il quartiere di Sant’Edoardo occorre attendere che gli uffici completino l’iter necessario e predispongano gli interventi. Nel frattempo però non sono mancate le critiche sia sull’impostazione generale delle scelte, sia sui singoli casi. Rogora però taglia corto: «Ogni volta che si fa una modifica viabilistica me ne dicono di tutti i colori. Prima ancora di vederla attuata e provarla. Credo che sia l’abitudine e un po’ di timore a cambiare a dettare le critiche, che però il più delle volte rientrano».

Insomma l’assessore è già pronto a vivere giorni infuocati, «però credo che ci si debba mettere nell’ottica che la viabilità vada modificata in base alla realtà. In una città come Busto non si può continuare a viaggiare col doppio senso e magari i parcheggi a bordo via su strade che hanno un carico non superiore ai 6 metri. Oggi le auto sono più grandi. Forse sacrificare una corsia di marcia e cambiare il tragitto quotidiano può rendere la vita degli automobilisti, anche di quelli interessati perché residenti, più agevole e sicura». Anche per i mezzi di soccorso: «Non è vero che i sensi unici li penalizzano – conclude l’assessore – semmai è il contrario. Su una strada piuttosto stretta a doppio senso e con magari i parcheggi a lato lo spazio per i mezzi di soccorso non c’è. Diverso il discorso in caso di un unico senso di marcia, che permetterebbe di lasciare spazio per passare».

 

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