SPECIALE YOGA Una mappa di navigazione del nostro sistema: i 5 Kosha

di Fabrizio Boldrini
(direttore della scuola Yoga Gallarate – Karma Chakra)

Facendo riferimento al mio primo articolo in questa rubrica, ad un certo punto dicevo: in breve, lo yoga è la risposta che antichi saggi hanno elaborato e tramandato per rispondere alla domanda: cosa ci aiuta a rendere la nostra vita una esperienza ottimale?
Una tecnologia pensata per rendere ottimale il funzionamento del nostro sistema mente-corpo e potere in tal modo vivere una vita piena e soddisfacente.
E’ un sistema che agisce cercando di creare equilibrio o armonia tra  le varie parti del sistema mente-corpo.
Ma quali sono le parti o i livelli del nostro sistema in un’ottica yogica?
E’ doverosa una premessa, la cultura orientale ha sviluppato modelli che spiegano il funzionamento del corpo che non sono quelli della scienza occidentale. Partono da altre premesse e usano altri metodi, anche se giungono ad osservazioni che anche noi possiamo percepire come sensate e vere nella nostra comprensione.
Il modello costruito dagli antichi rishi (i veggenti) è basato su sensazioni e intuizioni ottenuti in stati di ascolto profondo del corpo e della mente quasi sicuramente in sessioni di meditazione profonda. Meditando capivano di sé.

Lo yoga è uno strumento per ampliare la nostra consapevolezza su piani diversi, attraverso strumenti come l’attenzione, l’osservazione consapevole, la contemplazione e la meditazione.
Attraverso questi strumenti ed attraverso un ascolto molto raffinato, si può arrivare a percepire in modo molto fine e sottile il funzionamento del nostro sistema.

ANNAMAYA KOSHA (lo strato di cibo)

Il primo strato con cui entriamo in contatto è il nostro corpo fisico, quello che possiamo toccare e vedere, che nutriamo con il cibo e con l’acqua, quello che nasce, cresce e muore, quello che si ammala e che sta bene. La sua salute è determinata da ciò di cui lo nutriamo, dalla qualità dei cibi, dell’acqua, da quanto movimento e da quanto riposo gli forniamo. Innegabile. Ne siamo tutti consapevoli. La pratica delle asana (posizioni) aiuta a mantenere questo strato sano.
Nello yoga si chiama Annamaya Kosha, cioè lo strato (kosha) fatto (maya) di cibo (anna)
Ma il funzionamento di questo corpo, da cosa è garantito? Da come riusciamo a trasformare tutto ciò che introduciamo in energia.

PRANAMAYA KOSHA (lo strato di energia vitale)

Tutti noi siamo sensibili all’energia di cui disponiamo. Alcune mattine ci alziamo e potremmo volare incontro al nostro giorno, altre mattine alzarsi dal letto è uno sforzo enorme. Ne conosciamo grosso modo i motivi e a volte cerchiamo di agire su questo sistema: ci riposiamo, facciamo ginnastica, mangiamo meglio, prendiamo vitamine.
Ma allora nel corpo deve esistere un sistema che si occupa di estrarre energia da ciò che vi introduciamo e di renderla disponibile al corpo fisico. Nella visione orientale, c’è un sistema che regola e permette la circolazione di energia e pertanto la salute di questo corpo energetico. Viene chiamato Pranamaya Kosha, lo strato (kosha) fatto (maya) di prana (energia vitale). È in questo strato energetico che si parla di nadi (canali in cui scorre l’energia) e di chakra, che saranno meglio trattati in altri articoli a seguire.
Possiamo agire sul corpo energetico tramite cibo, acqua, movimento (tutti fattori che influiscono sul nostro stato energetico), ma in particolare attraverso il respiro. Da qui nasce il profondo interesse e lo studio delle tecniche di respiro che è proprio dello yoga.

MANOMAYA KOSHA (lo strato mentale)

Ma la nostra energia è a sua volta sotto il controllo ed è influenzata dalle nostre  funzioni mentali, cioè di quello di cui ci nutriamo attraverso i sensi e di come gestiamo il nostro aspetto psicologico ed emotivo. Deve esistere una funzione interna che si occupa di questo aspetto: quello che noi chiamiamo mente e che nello yoga fa riferimento allo strato delle mente che si occupa di metabolizzare, memorizzare ed utilizzare gli input dei sensi.
Lo strato della mente viene chiamato Manomaya Kosha, lo strato (kosha) fatto (maya) di mente (manas, cfr. mens in latino).
Come agiamo sui nostri aspetti mentali? Mantenendo il corpo sano: con il corpo malato la qualità dei nostri pensieri peggiora. Gestendo l’energia: una buona respirazione. Ed occupandoci di mantenere uno stato mentale equilibrato, attraverso ciò che decidiamo di guardare, vedere, leggere e pensare e attraverso le tecniche di meditazione. Come per gli altri strati, ciò che consapevolmente decidiamo di immettere nel sistema fa una differenza nello stato di salute.

VIJNANAMAYA KOSHA (lo strato di consapevolezza)

Sopra questo aspetto mentale si trova un ulteriore aspetto mentale, legato alla mente logica ed alla nostra saggezza e conoscenza profonda. Lo strato in cui risiedono i nostri valori, le nostre convinzioni. È la parte di noi che non è coinvolta in ciò che facciamo e pensiamo, ma ne è consapevole. È infatti lo strato della consapevolezza.
Jnana (conoscenza, consapevolezza). Ce ne occupiamo, nutrendo stati di maggiore consapevolezza nella vita, di maggiore compassione e rimanendo in linea con i nostri valori profondi. Si tratta di Vijnanamaya kosha, lo strato fatto di Jnana = conoscenza, consapevolezza.

ANANDAMAYA KOSHA (lo strato di felicità incondizionata)

Se questo strato è nutrito a sufficienza si può entrare in contatto con l’ultimo strato che ricopre la nostra vera natura. Anandamaya Kosha (lo strato fatto di felicità non condizionata). Quando entriamo in stati profondi di tranquillità e di pace, attraverso una maggiore consapevolezza possiamo percepire che il nostro stato naturale non è quello stressato in cui viviamo tutti i giorni, che nello yoga viene considerato un’aberrazione. Entrando in contatto con questo spazio interno noi non sperimentiamo, ma siamo felicità incondizionata, tranquillità e pace.
Entrare in contatto con questo stato può avvenire in momenti particolari della vita, ad es. quando siamo innamorati, quando siamo in presenza di bambini, o quando ci troviamo in un contesto naturale piacevole (alba o tramonto) ed è un’esperienza che tutti abbiamo provato. E’ la sensazione di essere a posto così come si è, senza bisogno di nulla. E’ una sensazione di essere pienamente vivi e in cui siamo in contatto con il flusso della vita.
Nelle nostre lezioni di yoga alla Scuola Yoga Gallarate – Karmachakra, spesso usiamo questa mappa di navigazione per gli esercizi di rilassamento profondo, per prenderci cura di tutti gli aspetti del nostro mente-corpo.
Nel  prossimo articolo vedremo come usare questa mappa come un sistema di navigazione per la salute.

Un facile esercizio

Sistema il corpo in una posizione comoda che puoi mantenere per circa 10 minuti.
Dedica attenzione alle sensazioni del corpo, senza fretta, cercando un contatto intimo con ogni sensazione e lasciandoti il tempo per viverla a fondo.
Passa poi ad osservare il tuo respiro, senza costringerlo. Ogni singolo respiro senza anticipare e senza rimanere attaccato al respiro appena finito.
Lascia fluire i tuoi pensieri. Di nuovo non creare confini, definizioni, giudizi od anticipazioni, lasciali liberi di fluire. Come nuvole in un cielo sereno.
Entra in contatto con i tuoi valori profondi, lascia parlare la voce della saggezza dentro di te, mantenendo il corpo rilassato e nel fluire di respiro e pensieri.
Collegati con il centro fisico del cuore e ascolta le sensazioni che provengono da quest’area.
Lascia ora che tutto scompaia, in un senso di calma e completezza, senti di non avere bisogno di nulla.
Resta fino a quando non senti che è ora di tornare e con calma, dopo esserti complimentato per il tempo che ti sei concesso, muoviti con calma e ritorna verso il mondo esterno. Porta con te il frutto della pratica.

speciale yoga boldrini – MALPENSA24