Somma, Spes solleva lo scandalo delle lampade votive

somma lampade votive

SOMMA LOMBARDO – Con l’appalto per la gestione delle lampade votive negli ultimi nove anni il Comune di Somma Lombardo ha perso un milione di euro, di fatto regalati a una società privata quando invece potevano aiutare a far quadrare i conti per la gestione dei cimiteri, arrivati a segnare una perdita di 100mila euro annui. A scoperchiare il vaso di Pandora è stato Andrea Gambini, presidente della società municipalizzata Spes, in audizione ieri sera 8 novembre in consiglio comunale.

Tariffe schizzate alle stelle

Secondo Gambini, la perdita nei cimiteri è imputabile proprio alla decisione assunta, nove anni fa, di esternalizzare uno dei pochi servizi che generano un profitto, ovvero la gestione delle lampade votive, oltretutto a un prezzo iniquo. «La società che oggi gestisce le lampade votive introita 100mila euro all’anno a fronte di 10mila euro di spese», ha detto l’au. Un bel guadagno, ha sottolineato, a fronte di un servizio che sta generando soltanto lamentele. «Con una serie di aumenti a raffica le tariffe sono talmente elevate che i tre quarti delle persone allacciate hanno  fatto disdetta perché veniva a costare come la bolletta di casa».

I guadagni sono di altri

Considerato che quest’anno scadrà finalmente il contratto con la società, Spes ha chiesto ufficialmente al Comune (socio unico della municipalizzata) di riportare in house il servizio delle lampade votive e di affidarglielo. In questo modo Spes, che ha in mano tutti i cimiteri della città, è convinta di diminuire drasticamente le perdite.

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