Somma, Pitrelli pulisce i rifiuti alle scuole: «Il rispetto si educa con l’esempio»

sporcizia rifiuti somma pitrelli

SOMMA LOMBARDO – Bottiglie di vetro, cicche di sigarette e gomme da masticare. Ogni mattina al campo estivo organizzato da Ken Kyu Kai e dalle altre associazioni sportive dilettantistiche di Somma Lombardo, si deve fare i conti con i rifiuti che puntualmente la sera vengono lasciati al plesso di via Marconi. Ma l’istruttore di judo e insegnante in pensione Antonio Pitrelli non si arrende. Ogni giorno, fin dai preparativi per lanciare il campus, si dedica alla pulizia dell’area insieme ai suoi allievi. «Una delle prime regole che un judoka deve imparare è il “rei no kokoro”, ovvero lo “spirito del rispetto”», spiega l’insegnante. «L’educazione al rispetto deve essere trasmessa attraverso l’esempio pratico sia dal maestro che dagli allievi più grandi o di cintura superiore». Uno stile di vita che sembra non interessare alcune persone, come sottolineano gli episodi raccontati da Pitrelli.

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Una settimana di pulizie

La situazione è continuamente aggiornata dal maestro di judo. Ogni giorno, una specie di diario racconta lo stato in cui viene ritrovata la zona, pulita la mattina precedente. Il risultato: sporcizia e rifiuti di ogni genere. Bottiglie di birra, pacchetti di sigarette vuoti e relativi mozziconi gettati in giro, sacchetti di plastica, gomme da masticare e plastica di vario tipo. Al settimo giorno sono stati ritrovati anche dei cartelli. Non solo spazzatura, sono ormai anni che la zona viene vandalizzata di notte. Tra gli episodi più eclatanti quello del defibrillatore di via Marconi, che venne distrutto nel 2015, e il tentativo di trasformare la pista in un circuito per le corse con i motorini. Ora il campo estivo è un’occasione per dare una svolta. Il maestro non si arrende e, anzi, sprona i ragazzi a partecipare alle attività. «Siete proprio dei poveri ragazzi e ancora una volta vi invito a passare da noi per farci capire il motivo di queste azioni, che dimostrano un chiaro disagio». Ma non tutti sono indifferenti alle pressioni fatte da Pitrelli e i suoi allievi. «Ho comunque trovato un cestino pieno, mi piace pensare che almeno qualcuno di voi incominci a capire. Che siano forse i due ragazzi con cui ho parlato la settimana scorsa?». L’ottavo giorno è infatti motivo di soddisfazioni. «A parte qualche sigaretta, abbiamo trovato tutto in ordine: dobbiamo farvi i complimenti. Anche se dovrebbe essere la normalità tenere puliti i luoghi pubblici. Continuate così». Momento che dura poco: al nono giorno la situazione è ancora in mano ai rifiuti.

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L’educazione al rispetto

L’impegno nel judo, secondo l’istruttore, tocca anche valori come il rispetto. «Dopo l’allenamento, una delle pratiche che a rotazione facciamo nel nostro “dojo” è pulire il “tatami”, ovvero il luogo in cui si pratica», racconta. «Quando insegnavo a scuola ho cercato di proporre anche concetti come pulire l’aula, spegnere la luce in palestra prima di andare e una volta all’anno pulire i campi esterni. Però negli anni non ho visto miglioramenti, perché?». E conclude poi con un auspicio, rivolto all’educazione e al buon esempio da parte di famiglie e civili. «Ogni volta che notiamo un comportamento scorretto da parte dei ragazzi, dobbiamo intervenire per correggerlo con l’esempio, anche se ormai gli esempi sono più negativi che positivi da parte di noi adulti».

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