Stadio della Roma: un’assurda storia all’italiana

Quello dello stadio della Roma è una delle storie più surreali delle ultime settimane. Una storia tutta Italiana con la politica che purtroppo negli ultimi giorni è tornata a metterci lo zampino. E come troppo spesso accade anziché rendere più facili le cose, di colpo con la politica di mezzo tutto si complica maledettamente. La logica si piega agli interessi particolari di politici, costruttori e quant’altro. Sul tavolo c’è oltre un miliardo di euro di investimenti di fondi privati. Il contribuente non spenderebbe un soldo. L’amministrazione pubblica incasserebbe oneri di urbanizzazione a iosa. Il progetto andrebbe a riqualificare, a costo zero per il cittadino, un quadrante della città totalmente in disarmo. E finalmente sorgerebbe uno stadio all’avanguardia, un gioiello assoluto nel panorama internazionale degli impianti sportivi di proprietà. Dal punto di vista infrastrutturale sarebbe un arricchimento per la capitale. Dal punto di vista dell’immagine pure. Dal punto di vista sportivo persino chi è anti Pallotta dovrebbe tifare perché lo stadio si faccia. La società avrebbe quell’appeal patrimoniale tale da rendersi più gustosa sul mercato in caso di cessione da parte del Patron. I mugugni si sono trasformati nel tempo in ululati dopo l’inchiesta che ha visto emergere ancora una volta il malaffare romano. Strumentalmente chi era contro lo stadio ha colto l’occasione per riemergere aggrappandosi a mura friabili. Sì perché gli arresti nulla hanno a che vedere con lo stadio della Roma come ha sottolineato a più riprese il Procuratore titolare del fascicolo d’inchiesta. Gli atti dell’iter non sono inquinati e dunque perché mettere nel freezer il progetto? Perché la politica ancora una volta si presta a interessi particolari per tutelare voci stonate? L’ultima delibera della consigliera di minoranza che chiede l’annullamento della pubblica utilità è risibile, tanto da dare una dimensione ancora più tragicomica a tutta la vicenda. Un iter travagliato che senza la politica di mezzo avrebbe avuto un esito favorevole da un pezzo. Ma la triste storia romana, italiana, si ripete drammaticamente. È il progetto che ha avuto più verifiche di trasparenza nella storia della burocrazia italiana. Nel frattempo l’investitore americano ha già messo un’ottantina di milioni per i terreni. E qui ancora si fa fatica a separare la vicenda giudiziaria da quella burocratica. Anche a Expo scattarono indagini serrate ma nessuno si era sognato di bloccare i lavori. L’inchiesta giudiziaria fece il proprio corso e nel frattempo i lavori erano proseguiti incuranti di ciò che stava facendo la Magistratura. Com’è giusto che fosse, com’è giusto che sia.

Stadio della Roma Malpensa24