Stop a potenziamento della Rho-Gallarate: Comitato scrive al ministro dell’Economia

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PARABIAGO – Dopo aver segnalato le gravi criticità del progetto di potenziamento ferroviario Rho-Gallarate nel tratto Rho-Parabiago al presidente del Consiglio Draghi, al ministero delle Infrastrutture e a quello della Transizione ecologica, il Comitato Rho-Parabiago ha inviato oggi, mercoledì 31 marzo, una lettera al ministero dell’Economia e delle Finanze e alle Commissioni parlamentari congiunte che stanno valutando il Recovery Plan. Obiettivo: porre l’attenzione «sugli altissimi costi e sulla dubbia necessità dell’opera, che la rendono fortemente inopportuna anche sotto il profilo economico». Per questi motivi, il comitato chiede di stralciare il progetto di quadruplicamento della tratta Parabiago-Rho dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

«Opera costosissima e sovradimensionata»

Spett. Ministero dell’Economia e delle Finanze

Egr. Ministro Daniele Franco

Spett. Commissioni parlamentari congiunte

Chiediamo la Vostra cortese attenzione in merito al Progetto di potenziamento ferroviario Rho- Parabiago, attualmente incluso nella proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nell’ambito della Vostra attività di revisione/ valutazione del PNRR riteniamo opportuno segnalarvi gli elementi che rendono fortemente sconsigliabile includere in tale piano il progetto in oggetto, affinché vogliate considerarne lo stralcio, in quanto non compatibile con gli obiettivi del programma Next Generation EU e non classificabile come “infrastruttura per la mobilità sostenibile”.

Tali elementi (…) sono di tipo legale, economico, ambientale e motivazionale.

  1. Profilo legale

Il progetto in essere è stato più volte ripresentato senza sostanziali modifiche dopo essere stato annullato con sentenza del Tar Lombardia n. 01914 del 9/7/2012, annullamento confermato poi con sentenza definitiva del Consiglio di Stato n. 06959 del 21/12/2012.

  1. Profilo economico

Il Progetto definitivo del quadruplicamento Parabiago-Rho prevede il raddoppio dell’attuale linea ferroviaria sulla direttrice Milano-Varese, ora a due binari, con l’aggiunta di due ulteriori binari nella tratta Rho-Parabiago (lunghezza del tratto quadruplicato: 8,9 km), per un costo pari a 417 M€ in base al quadro economico di progetto.

Già nel 2014, quando il costo della tratta Rho-Parabiago era di 402 milioni, poi ulteriormente incrementati, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici aveva evidenziato, tra le altre criticità, il costo eccessivo dell’opera: 25 M€/km, circa il 34% in più rispetto ad interventi analoghi. Il Consiglio rilevava inoltre l’incompletezza del quadro economico e la scarsa chiarezza nella giustificazione delle voci di spesa (…).

Nelle successive versioni del progetto presentate nel 2018 e 2019 non è stato fornito un quadro economico che soddisfacesse i requisiti evidenziati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, né sono state fornite giustificazioni delle voci di spesa: infatti i successivi pareri del Consiglio, pur giungendo infine all’approvazione del progetto, ne rimarcano comunque le criticità relative al quadro economico (…).

  1. Profilo ambientale

Il costo eccessivo dell’opera deriva dal fatto che l’opera è sovradimensionata rispetto al corridoio infrastrutturale a disposizione, fisicamente molto ristretto nell’ambito di un contesto fortemente urbanizzato e pertanto non sufficiente ad accogliere un raddoppio della sede ferroviaria: risulta quindi necessario intervenire pesantemente sul territorio per creare forzatamente spazio per i nuovi binari, con ingenti espropri, opere di adeguamento ponti e sottopassi, deviazione e interramento di canali di irrigazione, nuove opere di viabilità, nonché cospicue opere di compensazione. Le numerose interferenze dell’opera con il contesto circostante fanno quindi lievitare i costi del progetto, a differenza di opere simili fatte in altri contesti dove la ferrovia è fisicamente meno vicina ad abitazioni e altre strutture.

Si precisa che il contesto fortemente urbanizzato è stato evidenziato come elemento sostanziale di incompatibilità ambientale dagli stessi progettisti di Italferr in sede di progetto preliminare (che prevedeva l’aggiunta di un solo binario), nel quale era stata esplicitamente esclusa la possibilità di realizzare il quadruplicamento della tratta per la presenza di “vincoli imposti dal fitto contesto urbanistico” (…).

Nelle successive versioni del progetto definitivo a quattro binari presentate nel corso degli anni non è mai stata data adeguata risoluzione all’incompatibilità ambientale evidenziata inizialmente e ai conseguenti impatti sul territorio, e il progetto risente evidentemente dei vincoli fisici circostanti che non consentono tecnicamente di realizzare l’ampliamento della sede ferroviaria con adeguati margini di sostenibilità e sicurezza.

  1. Profilo motivazionale

A fronte di un costo eccessivo e di una manifesta incompatibilità ambientale, l’opera risulta inoltre contradditoria e di dubbia utilità.

Nell’attuale testo del PNRR, il quadruplicamento Parabiago-Rho è citato nell’ambito dei “grandi interventi per lo sviluppo del corridoio europeo Reno-Alpi e la parte occidentale del corridoio Mediterraneo”. Tuttavia, tale dichiarazione non sembra trovare riscontro nei documenti ufficiali di riferimento del progetto TEN-T consultabili sul sito della Commissione Europea: infatti, in base a tale documentazione la linea Gallarate-Rho non risulta facente parte del corridoio Reno-Alpi (che si estende da Rotterdam a Genova passando sulla direttrice di Novara), né del corridoio Mediterraneo (che include le linee Torino-Lione, Milano-Brescia e Milano Cremona).

Più semplicemente, in base al modello di esercizio del progetto, il quadruplicamento sarebbe funzionale all’aggiunta di un servizio regionale passante e di un ulteriore collegamento con Malpensa, servizi che, oltre a non risultare essenziali né strategici (in quanto sono già attualmente presenti servizi analoghi), potrebbero essere almeno in parte aggiunti con l’attuale configurazione a due binari. Infatti, l’Analisi funzionale allegata al progetto indica la disponibilità di una capacità residua giornaliera sulla tratta, nella configurazione attuale, di 30 treni/giorno, con la quale si potrebbe già coprire un significativo incremento di corse senza alcun dispendio economico.

A questo si aggiunga che difficilmente il solo ampliamento di una tratta intermedia potrebbe apportare un significativo aumento di capacità dell’intera linea, che sarebbe potenziata con 4 binari solo in un tratto intermedio di soli 8,9 km, che non include peraltro gli snodi principali di partenza e arrivo (Malpensa, Gallarate e Milano). A questo proposito la stessa Italferr, nella prima versione del progetto definitivo, dichiarava che “la capacità residua sul quadruplicamento non risulta fruibile a causa della saturazione della stazione di Rho e soprattutto della tratta Certosa-Rho”, ovvero la tratta di accesso a Milano, principale destinazione di tutti i treni che viaggiano sulla linea, su cui non risultano previsti interventi di ampliamento (anzi, nella stazione di Rho è stato recentemente eliminato un binario).

Si rileva infine che le variazioni di traffico ipotizzate nello Studio di Trasporto allegato al progetto, a motivazione del modello di esercizio previsto, presentano un profilo di incremento degli spostamenti del 7,6% nell’arco di 10 anni, tra il 2015 e il 2025: incremento modesto che rientra nell’ambito di una variazione fisiologica e non giustifica il ricorso ad un intervento di natura straordinaria peraltro molto costoso e invasivo, considerando inoltre che sono disponibili strumenti di ordinaria gestione per incrementare e ottimizzare il numero, la capacità e l’efficienza dei treni con l’attuale assetto dell’infrastruttura. Inoltre, le previsioni di sviluppo della domanda trasportistica devono essere necessariamente aggiornate al nuovo contesto socio-economico determinato dalla pandemia e dall’implementazione sempre più consolidata di modalità lavorative in smart working.

Speriamo che questa disamina possa essere stata utile per la Vostra decisione in merito all’eliminazione del progetto dal PNRR e Vi ringraziamo per averci dedicato la Vostra attenzione.

Restiamo a disposizione per fornire maggiori dettagli e documentazione a supporto di quanto indicato nella presente.

Con i nostri migliori saluti,

Comitato Rho-Parabiago

Il Presidente Alberto Maggioni

Il Segretario Dalia Sartirana

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