Serie A di basket: stop o blocco delle retrocessioni?

Stop Campionato LBA VirtusBologna

MILANO – Domani è prevista una assemblea straordinaria della Lega Basket serie A, dove, inevitabilmente, sarà affrontata la questione del massimo campionato di pallacanestro e di una sua possibile riformulazione (o interruzione).

Un salasso economico

Il sistema fatica tremendamente a reggere e, in poco tempo, rischia anzi di sprofondare. L’annullamento del ticketing (fino al 24 novembre il campionato continuerà a porte chiuse, che cancellano del tutto le già pochissime entrate relative ai 700 e poi 200 spettatori presenti) è una botta insostenibile per la maggior parte dei club, che vive su questo introito per sopravvivere. Insomma non sono certo i diritti televisivi, come nel calcio (peraltro anch’esso in crisi profonda) o i pochi mecenati (Giorgio Armani e Massimo Zanetti, alias mr. Segafredo) a poter reggere da soli i mancati introiti.

Domani l’assemblea della Lega Basket serie A

Dunque l’assemblea straordinaria della Lega Basket serie A avrà all’ordine del giorno la sostenibilità della prosecuzione del campionato. Dopo l’ultimo DPCM che impone le porte chiuse, il quesito diventa prioritario per l’intero sistema-basket. E non potrebbe essere altrimenti.

La posizione della Virtus Segafredo Bologna

E’ proprio la Virtus Segafredo Bologna, tramite il suo Amministratore Delegato Luca Baraldi, ad aver lanciato con forza la questione sulle colonne del Corriere dello Sport. “Bisogna interrogarsi se è il caso di proseguire per pochi intimi. Con i soldi delle tv non ci paghiamo nemmeno il costo del pullman. Come Virtus abbiamo alle spalle una proprietà che ci consente di andare in campo comunque e in ogni caso non potrebbe essere una situazione da trascinare a lungo. C’è chi, invece, potrebbe non farcela a pagare i contributi e i dipendenti. Da noi lavorano 100 persone, sono famiglie. Se lo Stato ci impone di chiudere i palazzi, ci finanzi anche. Non abbiamo preso un soldo, gli sponsor vanno via e il credito di imposta, per dimensioni e volumi, non si rivolge alle grandi imprese che potrebbero finanziare il sistema”.

La posizione della Openjobmetis Varese

Di parere opposto sarebbe la Openjobmetis Varese, che, tramite il suo General Manager Andrea Conti, avrebbe espresso sempre sul Corriere dello Sport il suo orientamento per la prosecuzione del campionato. “Se ci fermiamo non possiamo chiedere aiuti al Governo, ma i contagi all’interno delle squadre aumentano e, per chi ha i roster limitati, questo falsa l’equità competitiva”.

Stop al campionato?

Sarà dunque valutata la possibilità di fermare il campionato, almeno fino a quando vigerà il contesto delle “porte chiuse” (cioè fino al 24 novembre, termine del DPCM). Questa sarà la posizione della Virtus Segafredo Bologna. Ma, nonostante tutto, la maggioranza delle società vorrebbe proseguire la stagione stringendo i denti.

Blocco delle retrocessioni?

Potrebbe essere una soluzione “mediana”, peraltro già avanzata l’anno scorso prima della totale cancellazione del campionato. Questo consentirebbe ai club meno strutturati di evitare le spese extra-budget per intervenire sul mercato (è il caso di Varese) e di lanciare i giovani senza eccessivi patemi d’animo. Un modo per tutelare le società meno danarose, senza però tirare una riga sulla stagione, penalizzando così i tifosi, che, seppur a distanza (cioè in tv), continuano a seguire con passione la propria squadra del cuore.

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