L’archivio delle Bossi di Busto racconta la storia delle scuole della città

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BUSTO ARSIZIO – Una fonte inesauribile di conoscenza, che permette di risalire fino a oltre un secolo indietro nella storia di Busto Arsizio. Si tratta del laboratorio documentale che ha sede alle scuole Bossi (ex Facchinetti) dove oggi, martedì 5 marzo, si è tenuta la visita promossa da Auser Insieme e guidata dalla professoressa Antonella Rabolini e dal professor Ernesto Speroni. L’incontro nell’aula, dedicata alla storia delle scuole della città, è stata per i soci un’occasione per ricordare maestri, compagni di classe e momenti dell’infanzia, ma anche prendere visione di materiale straordinario.

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I registri scolastici del 1908

Come ha illustrato Speroni, «l’idea, nata da me e Rabolini a metà anni ‘90 da un corso di aggiornamento per docenti, è stata quella di creare un ambiente dove i ragazzi potessero entrare in contatto con ciò che è documento storico. Il luogo è intitolato a Riccardo Techel, ragazzo arrestato e deportato dai nazisti a Flossenbürg, dove fu compagno di baracca di Angioletto Castiglioni. Che, fervente sostenitore del progetto, offrì agli alunni in visita, in un simbolico passaggio di testimone, un pezzo di pane, per ricordare quello che Techel offrì a lui prima di soccombere in una marcia della morte».
Quando il professore ha richiamato l’attenzione sull’arredamento, come la vecchia cattedra salvata da sotterranei inagibili, Rabolini ha ripercorso alcune fasi della genesi dello spazio: «Abbiamo recuperato tutto quello che poteva servire per quest’aula, e da lì si è allargato il campo, ad esempio creando due mobili dedicati a prima e seconda guerra mondiale. Nel 2003 è avvenuto un colpo di scena: in occasione del centenario delle scuole Manzoni, sono stati rivenuti nella biblioteca degli antichi registri scolastici, e ho scritto all’assessore Fantinati perché potesse concedere l’autorizzazione a spostarli. Vanno dall’anno scolastico 1908/1909 al 1918/1919, quelli del Ventennio si trovano invece negli archivi di Stato. Non dimentichiamo poi che Busto Arsizio, ai primi del secolo scorso, era considerata un polo di specializzazione nell’edilizia scolastica, perché in un breve arco di tempo vi sono state costruite tre scuole: Manzoni (1903), Carducci (1908) e Tommaseo (1911)».

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Gli alunni morti nella Grande Guerra

«Quello che è soprattutto interessante è la possibilità di consultare documenti risalenti a oltre cento anni fa, e scoprire storie come quella di Virginia Granata: è stato annotato che interruppe gli studi per andare a lavorare nei campi, in modo da sostituire padre e fratello inviati a combattere al fronte. Sono da ricordare anche i fogli inseriti tra le pagine, che indicano i nominativi degli alunni morti nel conflitto del ‘15-’18. È stato possibile ricostruire ciò che è successo confrontando i dati con una pubblicazione che uscì a Busto nel 21 giugno del 1927, quando giunse il re a inaugurare il monumento ai caduti (opera fusa durante la seconda guerra mondiale per decisione del regime fascista a causa dello scarso interesse artistico, è sopravvissuta solo la testa che si trova nell’androne per salire in consiglio comunale). Il loro numero complessivo ammonta a trecentotrentasette; alcuni, in classi che contavano in media quarantacinque elementi (una addirittura sessantotto), erano anche stati compagni».
I presenti si sono quindi cimentati nella consultazione dei documenti disponibili, fonte inesauribile di conoscenza. E vera e propria messe di informazioni come i nomi dei professori, i loro ruoli e le classi stipendiali, le malattie più diffuse che provocavano le assenze, le materie che venivano allora insegnate come calligrafia e lettura espressiva, ma anche materiali come l’elenco telefonico di Busto del 1911, con duecentocinquantadue abbonati, o la foto dei docenti del 1867, che probabilmente videro Garibaldi quando visitò la città pochi anni prima.
Il laboratorio documentale, istituito da giugno 2000 e fonte d’ispirazione per la Casa del Novecento, è gestito dai professori Rabolini e Speroni ed è aperto, da inizio anno scolastico, tutti i martedì dalle 9 alle 11.

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