BUSTO ARSIZIO – E ora si va a Bologna. La guida multimediale dedicata a Palazzo Cicogna e realizzata dagli studenti delle Bertacchi è stata premiata come miglior progetto digitale della provincia di Varese. Un premio che vale la ribalta nazionale.
Il prestigioso riconoscimento, che di fatto ha dato il lasciapassare alla partecipazione del progetto al concorso nazionale, è stato premiato ieri, sabato 15 settembre, durante #FuturaVarese “Comunità in Movimento 4.0”, la tre giorni del MIUR dedicata a esperienze, laboratori, iniziative del futuro. L’istituto comprensivo Bertacchi ha vinto il premio Scuola Digitale con il progetto Digi.Art museo. Un lavoro che ha dato vita a un sito internet dedicato a un approfondito studio su palazzo Cicogna, diventa una guida multimediale e che comprende giochi interattivi in italiano e in inglese e il tour virtuale del museo “Busto loves monuments“. L’iniziativa premiata, patrocinato dall’amministrazione comunale, è stata presentato solo una settimana fa proprio nelle sale del palazzo alla presenza dell’assessore all’Educazione Gigi Farioli e dell’assessore alla Cultura Manuela Maffioli.
Un lavoro realizzato dagli studenti della scuola media Bellotti, che, ieri, accompagnati dalla dirigente Laura Ceresa e dall’animatore digitale dell’istituto Michela Marcelllino , sono stati premiati dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Il lavoro ha conquistato il gradino più alto del podio tra le scuole medie della provincia. Ora gli studenti della scuola di Busto parteciperanno al premio nazionale in programma a Bologna. Da segnalare che al primo posto tra le scuole superiori si è classificato l’Isis Facchinetti.
«Un successo che conferma l’eccellenza delle scuole del territorio e la loro capacità di porsi con attenzione nei confronti di ogni aspetto innovativo – commenta Farioli – Questo risultato deve essere colto anche come stimolo dall’amministrazione, affinché faccia la sua parte nel mantenere costante questa eccellenza. Il progetto delle Bertacchi è anche un’ulteriore dimostrazione della capacità bustocca di fare rete tra pubblico e privato anche nel mondo della scuola. Al progetto ha contribuito infatti anche la Famiglia Bustocca per quanto riguarda gli aspetti culturali».