Studio Confcommercio-Liuc: turismo in provincia di Varese ai livelli pre-Covid

VARESEI flussi turistici della provincia di Varese sono tornati ai livelli del 2019, cioè del periodo pre-pandemico. È il primo punto importante che emerge dallo studio promosso da Confcommercio Varese e firmato dalla Business School della Liuc di Castellanza partendo dai dati della piattaforma Vodafone Analytics. La ricerca permette di analizzare città per città le provenienze dei turisti, la durata del soggiorno e le “covisite”. Spunti utili per pianificare le strategie future a livello locale. Alla presentazione dei dati anche il governatore Attilio Fontana.

Tre anni di dati

Un ampio bagaglio di dati i cui numeri principali sono stati diffusi oggi, giovedì 22 settembre, presso la sede varesina di Uniascom. L’analisi prende a riferimento gli ultimi tre anni, dal 2019 ad oggi, con dati raccolti tramite le celle telefoniche situate sul territorio. Uno strumento di monitoraggio delle presenze unico in Italia. Lo studio, sviluppato dal professore associato di politica economica e direttore della Divisione Ricerca della Liuc Business School Massimiliano Serati e dalla ricercatrice del Centro sullo Sviluppo dei Territori e dei Settori della Liuc Business School Alessandra Centinaio, delinea l’evoluzione dei fenomeni turistici nelle aree della provincia di Varese. La ricerca descrive il percorso di ripresa post-pandemia, traccia un profilo dei turisti tipici e ne evidenzia i cosiddetti “percorsi territoriali”, consentendo così di individuare le porte di accesso e i principali attrattori turistici del territorio.

Ritorno ai valori pre-Covid

Le evidenze emerse sottolineano peculiarità e caratteristiche dei fenomeni turistici locali finora rimaste inesplorate: la piattaforma utilizzata mette infatti a disposizione dati che permettono una misurazione dei fenomeni più tempestiva, grazie a rilasci ad alta frequenza, e più dettagliata rispetto a quanto possibile con dati di statistica ufficiale. Tra tutti i parametri il più importante è senz’altro il ritorno ai livelli pre-pandemici delle presenze in provincia. «Nell’epoca del lockdown si discuteva sul fatto che saremmo tornati a vedere buoni livelli di turismo nel giro di cinque anni e invece ne sono passati due – ha sottolineato Massimiliano Serati – questo significa che abbiamo ripreso il mercato che avevamo prima, ma questo non ci esime dal lavorare per conquistare nuovi mercati e riprendere quelle policy di sviluppo che avevamo dovuto interrompere». L’analisi ha puntato i riflettori su cinque centri della provincia: il capoluogo Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Luino.

La situazione città per città

A Varese negli ultimi mesi si registra un trend intenso di ripresa dei flussi turistici, che posiziona il capoluogo al di sopra del già brillante risultato dell’estate 2021 e anche al di sopra del dato pre-pandemia. A Busto Arsizio i primi mesi del 2022 sono stati caratterizzati da una forte crescita degli arrivi, con il ritorno ed il superamento dei livelli pre-pandemici, mentre si registra una flessione nei mesi estivi. A Gallarate da febbraio 2022 gli arrivi sono cresciuti, con un ritorno ai livelli pre-Covid, e anche in questo caso c’è una riduzione nel periodo dell’estate. Luino, per la sua posizione sul Lago Maggiore, è caratterizzata invece da una forte componente stagionale: da maggio 2022 incremento degli arrivi con un superamento dei numeri del 2019. Infine Saronno, testimone di una ripresa degli arrivi turistici nel 2022, che si attestano ancora su valori inferiori a quelli pre-pandemici.

Le provenienze da Italia ed estero

Per quanto riguarda la provenienza dei turisti in tutte le cinque città emerge un aumento degli stranieri (nel periodo gennaio-luglio 2022 rispetto agli stessi mesi del 2021) più marcato rispetto a quello degli italiani, che si mantengono comunque anch’essi su percentuali in crescita. Lo studio analizza poi la durata della permanenza sul territorio, suddivisa in visita giornaliera, viaggio breve e viaggio lungo. È possibile così conoscere per ogni singola città e a seconda della lunghezza del soggiorno le province di provenienza dei visitatori italiani e le nazioni di origine degli stranieri. Nel complesso tra gennaio e luglio 2022 emergono come più presenti per l’Italia le province di Varese, Milano, Como, Novara, Monza Brianza, Verbania, Roma e Torino, mentre per l’estero Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Belgio Austria e Albania. Tra i viaggi lunghi emerge tra i paesi di provenienza anche l’Ucraina, chiaro effetto della guerra in Est Europa. È possibile anche conoscere l’età media dei visitatori, con una prevalenza della fascia 40-60 anni.

Le covisite

La particolarità della fonte dei dati, grazie all’aggancio delle celle telefoniche, permette di analizzare le presenze di una stessa persona in due punti di interesse differenti nell’arco di 24 ore. Da qui è nato un focus sulle “covisite”, con spunti importanti sulle vocazioni dei diversi centri. Chi visita Busto Arsizio, Gallarate e Saronno si sposta infatti più facilmente verso luoghi a vocazione business come Malpensafiere, rispetto a quanto succede a Luino e Varese, dove è più alta la componente leisure. L’aeroporto di Malpensa è la prima porta di accesso al territorio per Busto, Gallarate, Saronno e (seppur con percentuali minori) Varese, mentre Luino per la sua posizione geografica è più orientata verso la Svizzera.

Gli sviluppi

Dallo studio emergono numerosi spunti utili per analizzare l’andamento turistico-economico del territorio. «Questo strumento vuole essere a disposizione delle istituzioni perché possano con dati analitici e puntuali poter costruire le nostre città del futuro in termini di attrattività e di qualità della vita, perché conoscere i dati vuol dire riuscire a mettere a terra le progettualità – ha sottolineato Rudy Collini, presidente Uniascom Provincia Varese – questo lavoro sarà periodico: il prossimo focus sarà su Malpensa, poi parleremo anche di lavoratori e insediamenti commerciali». Di prospettive turistiche future ha parlato anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (nella foto sotto). «Con questo studio avete trovato l’approccio giusto. È importante che l’offerta turistica tenga conto della sostenibilità, dello sport all’aria aperta e dei grandi eventi sportivi e culturali. Dobbiamo sfruttare anche il fatto che il Lago di Varese sia tornato balneabile, migliorando attrattività ed offerta turistica. Credo che Varese e la Lombardia abbiano tutti i titoli per continuare a crescere in campo turistico come stava crescendo prima del Covid e come ha ricominciato a crescere dopo la pandemia». Fabio Lunghi, presidente della Camera di Commercio, ha ricordato il lavoro fatto negli scorsi anni, a partire dalla nascita della Varese Sport Commission. «Abbiamo scoperto noi che il territorio è stato attrattivo, ma lo hanno scoperto anche gli investitori».