Controllo del vicinato a Sumirago, Croci: «È una necessità vera?»

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SUMIRAGO – «Lo scopo di questo incontro è ricevere sollecitazioni e spunti dalla cittadinanza. Compito di una buona amministrazione è raccogliere indicazioni dalla gente, dobbiamo capire se questa esigenza viene dalla sottoscrizione o è segnale di un disagio più ampio. Siamo stati fortemente sollecitati dalla raccolta firme di Movimento Nazionale per la Sovranità e dalla mozione avanzata dalla Lega, a breve daremo una risposta». Così ha dichiarato Mauro Croci, sindaco di Sumirago, nell’assemblea pubblica di giovedì 14 marzo a Villa Molino, avente come tema la sicurezza e, in particolare, il controllo di vicinato. Relatori dell’incontro sono stati Jacopo De Angelis, dirigente dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Varese, e Alessandro Perini e Filippo Brebbia, comandanti rispettivamente della stazione dei carabinieri di Mornago e della polizia locale di Sumirago.

Segnalazioni precise

Sono state probabilmente le partite di coppa in contemporanea a rendere meno affollata dell’assemblea precedente la sala Dal Bello, in cui erano presenti il vicesindaco Yvonne Beccegato, gli assessori Fernanda Pozzi e Mario Vavassori, i consiglieri comunali Cristian Simioni, Fortunato Denti, Marilena Cunati e Silvana Giamberini, esponenti della Lega, nonché Alessio Di Modugno, coordinatore cittadino del Movimento Nazionale per la Sovranità. Introdotti da Croci, i relatori hanno esposto il loro pensiero.
De Angelis, dopo aver ricordato come, in una società diventata più complessa, il monopolio della forza sia stato affidato alla polizia per evitare l’esasperazione dei conflitti tra cittadini. Ha poi dichiarato: «Ho una visione laica del vicinato, né pro né contro. Se c’è un fenomeno spontaneo è meglio che ci sia una regola. Ma è un potere comunque molto limitato, si tratta di gruppi Whatsapp con un referente».
Perini non ha dato una valutazione positiva dei surrogati delle forze di polizia: «Siamo qua, viviamo per il paese e siamo fuori quasi ventiquattr’ore su ventiquattro per i servizi esterni. Giammai soluzioni alternative in un territorio presidiato come questo. Sumirago è un paese di gente operosa, non ci sono problematiche di sicurezza pubblica. La situazione è molto rosea».
Brebbia, che ha osservato come la mole di lavoro spesso costringa la polizia locale a operare all’interno, ha invitato a compiere segnalazioni il più precise possibile: «Più saranno circostanziate e più potremo intervenire in modo efficace».

Il segnale

Nel dibattito che è seguito sull’opportunità del controllo di vicinato, gli interventi hanno riguardato questioni come il costo inesistente dello strumento, i gruppi spontanei di cittadini già presenti, la certezza della pena per chi delinque, ma anche il flusso negativo di insicurezza. Nelle parole di De Angelis, «Abbiamo la società più sicura mai esistita e allo stesso tempo quella che ha più paura».
Quanto a presenza sul territorio, Perini è stato interrogato da Simioni e Cunati. «Ho a cuore la situazione del cittadino e siamo presenti diuturnamente. La pattuglia è fuori per forza, magari a volte non può per mancanza di forza organica. Tuttavia oggi la sala non è gremita. Siete seimila e settecento abitanti, il segnale la dice tutta», è stata la risposta.
Croci, ricordando la sostituzione di Brebbia, prossimo alla pensione, ha informato degli sforzi dell’amministrazione comunale per mettere in campo un ulteriore agente, e un miglioramento della videosorveglianza, indicate come difese insieme a illuminazione pubblica e viabilità sicura: «La coperta però è corta. A spizzichi e bocconi stiamo cercando di andare a correggere le zone in difficoltà, ma non possiamo fare miracoli».
Ha poi assunto le vesti di provocatore, aggiungendo un ultimo spunto di riflessione: «Condivido Perini, perché in un Comune più complesso come Busto Arsizio ci sono due casi di controllo del vicinato. Vuol dire che funziona realmente? E perché due terzi dei Comuni in provincia di Varese non si sognano di adottarlo? Nella valutazione globale che un’amministrazione deve fare analizziamo anche questo».

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