Sumirago, «Volevano ricostituire il partito fascista». Do.Ra. verso il rinvio a giudizio

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SUMIRAGO  – La procura di Busto Arsizio ha chiuso le indagini sui Do.Ra: il pubblico ministero Massimo De Filippo è pronto a chiedere il rinvio a giudizio per i 52 indagati. Due filoni di indagine: il primo chiuso il 12 dicembre scorso, che annovera il nome di Alessandro Limido, il capo della comunità militante dei 12 raggi, un secondo che annovera altri 40 indagati. Sono tutti accusati di aver cercato di aver tentato di ricostituire il partito fascista. Limido e i suoi due “luogotenti” rispondono anche dell’accusa di aver fatto propaganda nazista. L’indagine risale al dicembre 2017: all’epoca fu chiusa la sede dei Do.Ra., celebri in provincia di Varese per aver organizzato concerti in occasione del compleanno di Hitler, ad esempio, o per aver minacciato il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi. La sede fu chiusa: l’edificio è stato dissequestrato qualche mese fa, quando i Do.Ra. hanno dismesso il contratto. Lì non avrà mai più sede un’associazione con scopi simili.

Chiusa la sede di Sumirago

Giubbe nere, svastiche, coltelli e mazze da collezione con incisioni e cortei per celebrare la morte di soldati tedeschi, accanto a un monumento dedicato ai partigiani uccisi. E ancora il “servizio femminile”, il gruppo skinhead che «mangia chilometri da vent’anni», con l’obiettivo di far «rinascere il partito fascista». Di questo è accusato il movimento varesino Do.ra, la “Comunità militante dei dodici raggi” di Caidate di Sumirago, in provincia di Varese, che quasi due anni fa si è vista sequestrare la sede a seguito di una perquisizione della polizia di Varese, con l’antiterrorismo che lavorava con la Procura di Busto.

«L’Europa ha un nuovo ordine»

All’epoca fu indagato il presidente del gruppo Alessandro Limido,40  anni, figlio di un ex giocatore del Varese e della Juventus, finito con tutta l’associazione nel mirino della Digos nell’ambito di un’inchiesta per la riorganizzazione del disciolto partito fascista. Al vaglio le posizioni di altri militanti. A far partire le indagini della polizia è stata una manifestazione organizzata da Do.ra l’anno scorso, quando sul Monte San Martino di Duno, poco lontano dal sacrario eretto in memoria dei caduti partigiani, una trentina di membri della comunità ha posizionato sul terreno una “croce tiwaz” ed una corona di alloro con i colori della bandiera nazista per ricordare i morti dell’esercito tedesco. La stessa manifestazione è stata ripetuta anche lo scorso novembre e proprio sul sito del Do.Ra è apparsa il giorno stesso una rivendicazione: «Eccoci! Ci accusavate di agire la notte… ma il San Martino è nostro dall’alba al tramonto. Ci troverete sempre qui». Oggetto dell’inchiesta è anche una petizione proposta in rete dal gruppo per l’abolizione dell’Anpi. Sempre sul loro sito i “Dodici Raggi” raccontano la storia, secondo la visione di uno scrittore che definiscono «scevro di preconcetti», il quale avrebbe spiegato come «il coinvolgimento bellico della Germania di Hitler sia stato provocato dalle democrazie plutocratiche, che avevano ben compreso come l’Europa del nuovo ordine hitleriano sarebbe stata sganciata dal potere della grande finanza».

Chiari riferimenti antisemiti

Il tutto condito con chiari riferimenti antisemiti. Perché è stata «la grande spinta del potere oligarchico dettato dai Rothschild e dai Rockefeller, e indirizzata dall’ebreo Roosevelt», ad aver dato «una ulteriore spinta alla discesa in guerra della Germania». Fieri di poter raccontare anche la nascita degli skinheads di Varese, tutti con indosso maglie rigorosamente nere. I Do.ra spiegano come il gruppo sia nato su ispirazione inconfutabilmente «nazionalsocialista e di matrice pagana» e, ancora, di come alcuni membri si siamo allontanati e dei tempi duri «delle prime carcerazioni, anche con accuse molto gravi». I militanti nonostante le inchieste proseguono l’attività, sotto la rassicurante etichetta di «associazione culturale apartitica e senza fini di lucro». Sul sito la scritta in colore rosso “Do.Ra.” (acronimo di Dodici Raggi) e, sullo sfondo, un frammento del “Sole Nero”, secondo «tradizioni religiose degli antichi popoli germani ma anche del misticismo nazista di ispirazione himmleriana». Adesso si va verso il processo.

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