SESTO CALENDE – Guarito e già tornato a casa: Marco Colombo, consigliere regionale ed ex sindaco di Sesto Calende, ha vinto la sua battaglia contro il coronavirus. Ora, nella sua Sesto, dovrà affrontare la post-degenza, ma il doppio tampone effettuato ieri e oggi, 18 marzo, ha dato esito negativo. Così è stato dimesso, dopo aver passato una settimana all’ospedale di Circolo di Varese. «Ho visto persone intubate e medici con gli occhi lucidi – racconta – farò del mio meglio per ricordare tutte le persone che non ci sono più, così come farò di tutto per ringraziare, soprattutto con i fatti, il personale e i medici degli ospedali». Ma la prima cosa che vuole dire a chiare lettere è «Grazie». «Grazie al professor Paolo Grossi e al suo team. Strepitosi, bravissimi, professionali, seri, capaci. Orgoglio lombardo».
«Dura, ma non mi sono mai arreso»
«È stata dura, ho sofferto, ho pregato, ho pianto. Ma non mi sono mai arreso» rivela il politico leghista, appena dimesso dall’ospedale di Circolo di Varese, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 18 marzo. Se l’aspettava, perché già due giorni fa aveva rivelato di essere migliorato. Ora nelle statistiche che tra pochi minuti svelerà l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera rientrerà nel conto dei casi positivi anche in quello dei guariti. Il numero che lascia speranza in un momento ancora difficile. Ma è stato in terapia sub-intensiva, con il respiratore attaccato: ha toccato con mano cosa vuol dire combattere contro questo «maledetto virus» e non vuole far mancare la sua testimonianza a sostegno della battaglia che Regione Lombardia sta portando avanti. Pensando soprattutto a chi non ce l’ha fatta: «Non permetterò a nessuno di dire che erano anziani e avevano altre patologie. Erano persone come noi, come me». E non farà mancare il suo impegno: «La Lombardia tornerà ad essere il posto migliore per vivere».
Il post di Colombo
6-4 partita finita e nessuna rivincita.
Sarò poco galantuomo e sportivo, ma non gli do nessuna possibilità di rivincita a questo maledetto virus. Ho vinto io, punto! Dopo aver fatto la lastra ai polmoni e soprattutto il tampone con esito NEGATIVO, ho potuto lasciare l’ospedale. È stata dura sotto tutti gli aspetti: sanitario, psicologico, emotivo. Ho avuto dolori forti, ho sofferto, ho pregato. Non mi vergogno a dire che ho pianto, purtroppo non ho mai riso. Ma non mi sono mai arreso. Mai. Ho visto gente stare male, molto male. Ho visto persone intubate, con il casco d’ossigeno, ho sentito ambulanze che andavano e venivano. Ho visto anche medici che avevano gli occhi lucidi perché era appena morta una persona in reparto. Ho sempre creduto di uscire da questo posto e ho messo cuore, passione ed energia. La stessa energia che ci sta mettendo la Lombardia per vincere questa sfida. Stiamo perdendo tanti amici, tanti Lombardi. Stiamo perdendo soprattutto le persone più anziane, quelle che dal dopoguerra ad oggi hanno contribuito a rendere questa terra ricca di valori e forte nell’economia, tanto da farla diventare il motore d’Italia. Non permetterò a nessuno di dire che erano anziani e avevano altre patologie. Erano persone come noi, come me, erano esseri umani e a loro va la mia e la nostra gratitudine. Nel mio futuro da consigliere regionale farò del mio meglio per ricordarle tutte, così come farò di tutto per ringraziare, soprattutto con i fatti, il personale degli Ospedali e tutti i medici che hanno lavorato per me e per i pazienti ricoverati. A voi va il mio più grande grazie. Non dimenticherò neanche le Forze dell’Ordine, i volontari e le persone che dedicano la vita agli altri. A tutti voi amici che mi avete scritto, aiutato e sostenuto (siete stati tantissimi) va un caloroso abbraccio. Appena sarà tutto finito vi abbraccerò davvero, non solo virtualmente. E sarà bellissimo, fidatevi. Ricambierò con leale amicizia e cercherò di aiutarvi sempre, nella mia vita personale e professionale. Vi ringrazio ad uno ad uno, con il cuore. La Lombardia tornerà a essere il posto migliore per vivere e per avverare i propri desideri. Terra meravigliosa! La mia e la nostra terra!