Teleriscaldamento allacciato a Borsano, discussi a Legnano vantaggi e perplessità

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LEGNANOMeno energia prodotta con fonti fossili (metano), con una riduzione di oltre 6,5 milioni di tonnellate di Co2 emesse ogni anno nell’atmosfera; strutture più efficienti nella produzione di energia elettrica e nel recupero termico; e impatti economici «rilevanti», con un risparmio sia sui costi per l’approvvigionamento di gas naturale (in media 700.000 euro/anno) sia su quello per l’acquisto dei “certificati neri” (600.000 euro), cioè una sorta di “cambiale” da pagare per le emissioni di sostanze inquinanti. Sono i vantaggi prospettati dal direttore generale di Amga, Stefano Migliorini, in merito al progetto di allacciamento del teleriscaldamento (Tlr) al termovalorizzatore di Neutalia a Borsano (nella foto, la sala di controllo dell’impianto di incenerimento dei rifiuti), nel corso della commissione consiliare “Sostenibilità” del Comune di Legnano riunitasi oggi, lunedì 5 dicembre.

Migliorini (Amga): «Verso Tlr efficiente»

L’attuale rete a doppio tubo del Tlr misura 11 km per Legnano più 4 per Castellanza. Il nuovo allacciamento da Borsano alla centrale e quindi alla rete di Legnano sarà lungo 5,2 km (quello a Busto Arsizio 6,7 km). Presso il termovalorizzatore saranno effettuate opere di adeguamento per massimizzare la potenza veicolabile nella rete Amga, mentre presso la centrale saranno realizzati serbatoi di accumulo per massimizzare i prelievi energetici dal termovalorizzatore. La rete di Amga otterrebbe il titolo di “teleriscaldamento efficiente” con un apporto di energia cogenerata e da fonti rinnovabili superiore al 50%, come richiesto dalle norme.

Dopo due anni di lavori per l’estensione della rete e l’allaccio all’inceneritore, l’avvio previsto del recupero di calore a beneficio del Tlr avverrebbe dal gennaio 2025.

Minoranze scettiche sull’operazione

L’illustrazione del progetto non ha convinto sotto il profilo della sostenibilità economica alcuni commissari delle minoranze, come Letterio Munafò (Forza Italia), Francesco Toia (Toia Sindaco) e Franco Brumana (Movimento dei Cittadini). Quest’ultimo, in particolare, ha bollato l’operazione come «rischiosa, al punto che nessun privato la proporrebbe mai» e rilevato che «Amga stranamente non ha considerato ipotesi alternative all’allacciamento» all’inceneritore come, ad esempio, l’uso del fotovoltaico, giudicato «meno costoso e più efficiente»; a questo proposito, il consigliere civico suggerisce di «abbinare anche solamente l’impianto fotovoltaico dell’ospedale a una pompa di calore, che trasformerebbe l’energia elettrica in energia termica partendo da una fonte rinnovabile.

«Amga inoltre ha già previsto di installare un generatore di 2,5 MWhe di potenza, per ottenere energia termica ulteriore rispetto a quella ricavabile dal collegamento con l’inceneritore; abbinando questo cogeneratore a una seconda pompa di calore – aggiunge Brumana – si potrebbero produrre altri 10 MW termici. I vantaggi del teleriscaldamento parzialmente “solare” e senza il collegamento al lontano inceneritore sono evidenti e consistono in minori costi di realizzazione, di gestione e di energia elettrica e in modalità di realizzazione molto più semplici e rapide. Esiste già qualcosa di simile a Varese».

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