Il fatto non sussiste. Prosciolti il senatore Tomassini e l’ex dg della Sanità Lucchina

VARESEIl fatto non sussiste. Con questa motivazione, Anna Giorgetti, giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Varese, ha prosciolto dalle accuse l’ex senatore Antonio Tomassini (a destra nella foto) e l’ex direttore generale della Sanità Lombarda Carlo Lucchina. I due dovevano rispondere di una serie di presunti reati di natura concussoria ai danni dei fratelli Sandro e Antonello Polita a seguito della realizzazione di un hotel di Capolago, costruzione che rientrava nelle opere a corollario dei campionati mondiali di ciclismo disputati a Varese nel 2008.

“Decisione coraggiosa”

Vicenda giudiziaria complessa che data il 2012, quando i Polita puntarono il dito contro Tomassini e Lucchina, accusandoli di aver cercato di ottenere da loro favori personali, Tomassini, fra l’altro, con richieste di denaro, Lucchina inducendoli a rivolgersi a una certa ditta per l’acquisto di macchinari sanitari per la loro clinica. Vicenda complessa e farraginosa a causa del palleggio dei fascicoli tra Varese e Milano, così che il tutto si sia trascinato fino ad oggi, venerdì 5 luglio, quando finalmente è arrivato il decreto di proscioglimento. “Cosa tutt’altro che scontata rispetto alla possibilità del gup di rinviare ogni decisione in dibattimento, senza, come prevede la legge, dare spiegazione” avverte Piermaria Corso, difensore di Tomassini. “Invece – continua – la dottoressa Giorgetti si è espressa con coraggio dopo aver studiato a fondo le carte e ascoltato le parti, nonostante le insidie di una questione complicata anche e soprattutto dalle lungaggini per definire chi, tra Milano e Varese, avrebbe dovuto occuparsene. Di più, resa ancora più ostica dal contenzioso dei fratelli Polita con l’ex pubblico ministero Agostino Abate e dall’entrata in scena di un altro tribunale, quello di Brescia”.

Pm di diverso avviso

Per il pubblico ministero Massimo Politi, Tomassini e Lucchina dovevano invece andare a giudizio. Non è quindi escluso che il pm, una volta rese note le motivazioni della decisione del gup, opponga ricorso. “Ma è evidente – chiosa l’avvocato Corso – che quanto stabilito dal giudice per l’udienza preliminare possa porre la parola fine a questa incredibile vicenda non soltanto giudiziaria”.

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