BUSTO ARSIZIO – «Abbiamo proposto mesi fa di intervenire per una pulizia profonda contro la prolificazione dei topi. Ma la burocrazia comunale ce lo ha impedito». A rivelarlo è Matteo Sabba, presidente del Distretto urbano del commercio, che ricorda di aver provato a prevenire il problema sollevato da Francesco Pinto, il manager di Yamamay che ieri, 15 giugno, ha postato il video di un ratto a passeggio per via Cardinal Tosi, prontamente ribattezzata “via Cardinal Topi”.
«Capisco Pinto»
«Capisco totalmente quello che dice Pinto – afferma Sabba – è legittimo che girino le scatole ad uno che si vede un topo grosso come un gatto che gira in pieno centro sotto casa, ma la colpa, come spesso capita in questo Paese, è della burocrazia che blocca le cose più semplici». Nel caso specifico, il presidente del Distretto del commercio racconta di come è «da settembre 2020, proprio per evitare di finire nella situazione della scorsa estate», che propone di «eseguire dei lavori, che riteniamo indispensabili, per andare a togliere le sacche di sporco dove i topi prolificano. Avremmo fatto un lavoro supplementare rispetto alla derattizzazione, ad un costo irrisorio, impiegando i lavoratori socialmente utili, quindi anche con un’utilità sociale aggiuntiva».
«Colpa della burocrazia»
Da palazzo Gilardoni però si è alzato un muro. «Ci abbiamo provato in tutte le maniere, anche alzando la voce, ma ci è stata negata la possibilità di intervenire, con la motivazione che c’era un bando di gara già assegnato per fare questo tipo di operazioni – sostiene Matteo Sabba – è la burocrazia che ce lo ha impedito, in questo caso dirigenti e funzionari del Comune, di fronte ai quali la politica aveva le mani legate. Così oggi ci troviamo in questa situazione». E nelle pieghe della burocrazia, ma forse anche dell’inerzia della politica, evidentemente i topi scorrazzano.
“Via Cardinal Topi”: Mr Yamamay continua la sua crociata contro il degrado a Busto