Carabinieri in Vespa in soccorso della Croce Rossa di Gallarate

toppa carabinieri vespa gallarate

GALLARATE –  Una toppa alternativa porta sostegno a Gallarate. Il Gruppo Fiamme in Vespa devolverà poco più di 825 euro alla Croce Rossa Italiana di via 24 maggio, con l’obiettivo simbolico di dare sostegno a tutta la Lombardia travolta negli ultimi mesi dall’emergenza Covid. L’idea arriva direttamente da Romeo Schiavone, fondatore del gruppo vespistico formato soltanto da carabinieri, che ha proposto di realizzare una patch speciale, a tema Coronavirus, da mettere in vendita per raccogliere fondi. A fare le veci dei soci ci sarà il “brigasindaco” di Golasecca Claudio Ventimiglia, che consegnerà un assegno simbolico al presidente del comitato di Gallarate della Cri, Monica Trotta.

Il sostegno alla Lombardia

I soci del club sono carabinieri in congedo o ancora in servizio, con in comune la passione per la Vespa. Fra loro anche il primo cittadino di Golasecca Claudio Ventimiglia, che spiega: «Sono molto contento che Schiavone, pugliese e al momento di stanza in Sicilia, abbia pensato di aiutare la Lombardia, un piccolo gesto ma molto apprezzato». In che modo? I soci hanno realizzato a proprie spese una serie di patch speciali in onore degli operatori sanitari. L’immagine raffigura un medico che abbraccia lo Stivale tricolore. Sarà Ventimiglia insieme ad alcuni membri del Gfv a consegnare lunedì, 22 giugno, l’assegno al comitato gallaratese e le toppe commemorative, create partendo da quella di rappresentanza e poi messe in vendita.

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I militari su due ruote

Il gruppo si presenterà all’evento in ‘divisa ufficiale’. «Andremo con le nostre Vespe, e sulla parte anteriore ci sarà una banda con il nome e il logo del club», sottolinea Ventimiglia. Inoltre ognuno indosserà una maglietta blu, con il proprio nome, la scritta  “Gruppo Fiamme in Vespa” e la toppa del gruppo. L’iniziativa di beneficenza è una delle molte attività del club, nato nel 2017. «Con questo progetto proviamo ad accorciare le distanze che ci sono fra istituzioni e cittadini», spiega lo stesso Schiavone in una nota inviata alla Cri di Gallarate. «Così da permettere all’Arma di avere un ruolo partecipativo alla vita quotidiana senza venir meno al proprio dovere istituzionale di tutela della legalità e dell’ordine», conclude.

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