BUSTO ARSIZIO – La Uyba chiama, i tifosi rispondono. In piena emergenza nazionale la società di patron Maudit Pirola, fatte salve tutte le misure previste dal Governo e dalla Federazione, è stata la prima società sportiva in Italia a proporre un progetto sostenibile per aprire il PalaYamamay ad almeno 1000 fedelissimi. E il popolo biancorosso, in barba persino ad una stagione che sulla carta non s’annuncia certo di primissima fascia, ha risposto alla grande alla lungimirante proposta, dimostrando tutto il proprio incondizionato amore.
Parterre e primo anelli esauriti
Dopo l’autentico boom iniziale, con ben 500 prenotazioni inoltrate in appena 12 ore dal lancio, le richieste di abbonamento sono continuate ad aumentare di giorno in giorno, facendo registrare il tutto esaurito prima nel settore parterre, poi al primo anello: ad oggi, 21 giugno, restano a disposizione soltanto 50 posti al secondo anello. Un dato che si commenta da solo, rendendo superfluo ogni tipo di commendo sull’attaccamento di una tifoseria senza eguali nel panorama del volley.
Busto caput Italiae
In un momento delicato la Unet e-work Busto Arsizio e i propri tifosi dimostrano insomma di essere un tutt’uno: del resto lo zoccolo duro del tifo bustocco, capitanato dagli AdF, è sempre stato accanto alle farfalle, con numeri che farebbero invidia a sport ben più celebrati. La società bustocca, a sua volta, ha sempre avuto un occhio di riguardo per i propri sostenitori, anche via social media: non a caso è la numero uno nel volley rosa in quanto a interesse sviluppato in rete. Non c’è insomma da stupirsi che la prima proposta in Italia per riportare i tifosi sugli spalti sia nata proprio dal quartier generale di via Maderna, fulcro in questi anni di tantissimi proposte all’avanguardia. Come non ci sarà da stupirsi se, tra qualche settimana, qualcun altro si arrogherà la primogenitura di tale idea. Idea che, come ben tutti noi sappiamo, ha invece avuto origine a Busto, culla di un progetto innovativo, lungimirante, per certi versi intrigante, ben strutturato e ben proposto. Onore insomma alle menti creative biancorosse (Ferrario, Pirola e Barbaro) che dimostrano di pensare allo spettacolo della pallavolo e soprattutto ai loro fruitori, con l’obiettivo di riportare i 5000 sugli spalti come nella mitica gara 5 che valse lo scudetto contro Villa Cortese.