Tra crisi di crescita e scappati di casa

Nel nuovo contenitore politico che Attilio Fontana, governatore regionale, ha battezzato al Pirellone con l’avallo calcolato della sua Lega, confluiranno una serie di personaggi in cerca di un tetto, dai fuoriusciti di Forza Italia agli esponenti di destra che hanno perduto l’identità, dagli ex leghisti pentiti e desiderosi di tornare all’ovile, dagli scappati di casa fino ai professionisti del salto della quaglia, per finire con coloro i quali sono inarrivabili nell’arte italica di salire sul carro dei vincitori. Senza dimenticare tutti coloro che si scoprono improvvisamente esponenti della cosiddetta società civile, a cui i partiti, in senso trasversale, offrono interessate disponibilità e accoglienza.

In questo momento la Lega di Matteo Salvini ha il vento in poppa. Figurarsi la corsa ad accomodarsi tra le sue braccia, con la speranza di rosicchiare qualcosina di politicamente appetibile. Attenzione però al trucco. La Lega non ha bisogno di ingrossare le fila del partito, ma di accrescere i voti in funzione delle europee e delle amministrative. L’operazione di Lombardia ideale (così si chiama il nuovo movimento) è circoscritta alla regione, ma guarda oltre, magari alle urne anticipate a livello nazionale, dove spera nello strike del 40 per cento dei consensi, in modo da governare da sola il Paese. Senza i tradizionali alleati di centrodestra, costretti a patire i ritorni per loro elettoralmente negativi di una simile iniziativa. Destinata, comunque la si consideri, a drenare voti sia a Forza Italia sia a Fratelli d’Italia, anche se per il partito della Meloni le conseguenze appaiono meno pesanti rispetto ai berlusconiani.

Lombardia ideale si colloca a latere del Carroccio per una ragione precisa: la base leghista non vuole interferenze. Non le vogliono soprattutto coloro i quali sono impegnati da sempre nelle istituzioni e nella gestione, a qualunque livello, del partito. Né intendono misurarsi con concorrenti che, a loro parere, non hanno diritto di pretendere né di avere. Come dar loro torto? Ecco allora l’escamotage di formare un contenitore che inglobi chi spinge per accasarsi sotto la bandiera leghista o, comunque, nei paraggi della sua ombra, facendo balenare l’idea che prima o poi formeranno tutti una grande famiglia, magari con altre insegne. Attilio Fontana è il garante ideale dell’operazione. Un leghista moderato e dialogante, persona seria e perbene, reduce dal successo elettorale di marzo, capace di conquistare le simpatie di chi proviene da diverse esperienze e formazioni politiche.

Egli sostiene che Lombardia ideale sia la naturale prosecuzione della lista che porta il suo nome, uno sviluppo obbligato in scia alle numerose richieste esterne di collaborarvi. Insomma, l’uomo migliore per accontentare i tanti, forse troppi postulanti che bussano dalle parti della Lega. La quale vive una crisi di crescita senza precedenti, che, come tutte le crisi, seppure in questo caso in modo paradossale, pone dei problemi.

C’era bisogno di un argine, appunto di un contenitore che facesse raffreddare i bollenti spiriti. Bollenti anche a livello locale, in provincia di Varese. Con Insieme e Futuro di Luca Marsico che si accomoda in Lombardia ideale, quasi fosse un approdo scontato. Con alcuni amministratori di primo piano, per esempio bustocchi, che intravvedono in essa la via di fuga dalle fauci di Forza Italia, benché non abbiano ancora valutato che, così facendo, portano linfa alla causa leghista. Lega che, una volta tirate le somme dei risultati elettorali di maggio, se non in anticipo su di essi, sarà la prima a sbarazzarsi di loro per papparsi l’intero bottino e gestirlo con i suoi soldati, quelli della prima ora, i più fidati e sicuri rispetto ai valori e alle direttive del Carroccio.

Fontana lombardia ideale – MALPENSA24